Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Anche il carteggio di Paolito è assai nutrito ed interessantissimo, ricco di acute osservazioni storico militari, specialmente nel seguire gli eventi a cui partecipavano i suoi figli. Ma segnaliamo che in un fascicolo delle sue lettere, del 1939, quando l’Italia non era ancora in guerra, troviamo la dettagliata descrizione della vicenda del piroscafo di linea “Augustus” proveniente dall’Argentina, su cui viaggiava la cognata Rosita Pronsato: era atteso a Genova, dove era andato per accoglierla, ma non era arrivato né si sapeva esattamente che fine avesse fatto, era “top secret”, malgrado tutte le importanti conoscenze che aveva anche nell’ambito delle autorità portuali. Passa un giorno, passa l’altro, nulla si sa. Dopo parecchi giorni, finalmente, il piroscafo (il vascello fantasma potremmo dire) compariva all’orizzonte, i passeggeri sbarcavano, si veniva finalmente a sapere cosa fosse successo: era stato ispezionato e trattenutoa Gibilterra, bloccato da navi militari francesi a Marsiglia, essendovi stivato un carico di grasso animale destinato in Svizzera che volevano sequestrare, poiché asserivano fosse invece per i cannoni tedeschi, uno dei tanti episodi, delle tante angherie, per trascinare, volente o nolente, l’Italia in guerra!
     Pierubaldo era ritornato dall’Africa ed era entrato nell’amministrazione della SAPPI (Soc. An. Processi Privative Industriali) che Carlo Adamoli aveva costituito (avendo Teresa, la madre di Fiorenza, sposato in seconde nozze questo pioniere dell’aeronautica), divenendone anche capo della segreteria, dati i delicati rapporti, con segreti militari, che venivano gestiti, soprattutto nell’ambito delle materie prime, dei brevetti, dei metalli rari e del loro utilizzo strategico. L’estensore di queste note ha salvato gran parte del carteggio, oltre 30.000 documenti, che vanno dalla prima alla seconda guerra mondiale, integrandolo poi con un altro che era stato raccolto dal col. pilota Ermanno Bartolini, caduto nella guerra d’Etiopia, e sta lavorando ad una storiografia relativa al volo, in cui l’aspetto militare di esercito, artiglieria, cavalleria e genio hanno una notevole rilevanza, per il motivo che prima non esisteva il ministero dell’aeronautica. Nel carteggio Adamoli appaiono i nomi, tra gli altri, di Balbo, Costanzi, Cristoforo Ferrari, Crocco, Forlanini, Favagrossa, Scaroni, Ruffo di Calabria, De Bernardi, Caproni, Magni, Valle, Ilari, Tedeschini Lalli, Bernasconi, Pellegrini, Pellegrino, Pricolo, Urbani, Moris, Piccio, Marconi.