Pagina 41 di 43 |
Dario, fratello di Pierubaldo, ha fatto la campagna di Russia: una dichiarazione del gen. Oreste Moricca, che l’aveva già avuto al suo fianco a Zara, afferma che proveniva dal 9° regg. bers., era passato al 6° regg. bers. (Bologna), da dove è partito, il 16 luglio, via Udine, Lubiana (17 luglio), coste del lago Balaton in Ungheria (affollatissime di villeggianti), Budapest (accecante di luci), quindi arrivava a Stalino, sede della direzione Tappe, (63) assegnato alle dipendenze del comando intendenza dell’8.a armata, seguendo così tutte le vicende di essa, con spostamenti a Worosc(h)ilowgrad, (64) combattendo contro carri armati russi “grandi come case” di 60 tonnellate, e poi, nell’inverno, (65) più a nord, a Gomel, zona assegnata per il riordinamento dei resti della stessa, che venivano riuniti nel 2° c. d’a. speciale, successivamente richiamato in Italia, dove anch’egli rientrava il 3 giugno 1943; in un primo momento, veniva inviato al campo contumaciale di Udine, quindi raggiungeva il comando dell’intendenza della 7.a armata della quale era nuovamente a capo il col. Moricca, ma a metà luglio 1943 doveva esser ricoverato all’ospedale militare di Cava dei Tirreni, per polmonite e bronchite diffusa, febbre a 39°, ed il 26 partiva con un treno ospedale per la riviera di Riccione (forse anche in seguito ai bombardamenti di Salerno), quindi il 7-8 settembre si sottoponeva ad una visita collegiale di controllo all’ospedale militare di Bolzano. (66) Ma non dovevano finire qui le peripezie poiché, dovendo sfuggire ai tedeschi che facevano prigionieri tutti gli italiani in età valida, con 26 soldati ed un tenente medico, salivano sulla Mendola, dove trovavano ghiaccio, neve, vento gelido, peggio che in Russia, e per di più “fame, fame”, prendevano qualche pecora e gallina, promettendo sarcasticamente ai proprietari che li avrebbero fatti rimborsare dal governo di Badoglio (secondo ordini ed assicurazioni ricevute a Bolzano dal col. medico ed il bollettino letto più tardi dal Maresciallo stesso) ed anche se non ci credevano gliele lasciavano, poi, per montagne, si dirigevano verso Brunico e Sondrio, dieci mesi di questa vita tra rare popolazioni molto povere (che comunque quel poco che avevano se lo nascondevano), mentre i tedeschi a valle attendevano che, non potendo più resistere, scendessero a consegnarsi, come molti hanno preferito fare.
(63)
) La direzione Tappe provvedeva vigilanza e protezione degli impianti incontrati, delle opere d’arte, lungo le vie
ferroviarie, ordinarie e fluviali, degli stabilimenti di interesse militare, sull’osservanza di leggi, regolamenti, bandi ed
ordinanze da parte della popolazione, servizi per truppe e convogli in sosta o di passaggio, massima cooperazione col
servizio trasporti e disciplina del traffico. Come risulta da una fotografia, Dario era sicuramente a Worosc(h)ilograd il
1° ottobre e, secondo una sua lettera, il 13 dicembre 1942. Franco, secondo quanto scrive il cugino Dario, pochi giorni
prima era vicino (ad un centinaio di km.), a Starobelsk.
|