Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     Res public a suprema lex !
     Vi è poi una tale incomprensione del programma generale della rinascita di Roma sul mare, da far concepire al Sindaco la geniale idea di utilizzare i terreni lungo la ferrovia allo smaltimento dei rifiuti della città. Fa il paio col nuovo piano regolatore San Just che proponeva di scaricare nei prati della Basilica di San Paolo le acque di fogna della città alta a sinistra del Tevere.

     24 Ottobre 1913
     Alle 10 visito il Sindaco. Garbatamente mi lamento del modo col quale mi ha sempre trattato e specialmente della sua lettera di Terracina. Protesta la massima stima di me, adducendo a prova di aver sempre detto in pubblico e di aver scritto che sarà dovuta a me la congiunzione di Roma col mare.
     Lo ringrazio, ma gli confesso che per mia indole non do importanza alle parole, bensì ai fatti: egli in sei anni non mi ha mai chiamato per scambio di idee, nè per evitare i molti errori commessi.
     Ad un certo punto della conversazione lo prevengo che continuerò ad agire con prudente energia, come sempre ho fatto, presso gli uffici governativi e municipali per assicurare la realizzazione di un'idea per la quale ho impegnata la mia vita nell'unico e puro scopo di rendere servizio al Paese.
     A questa mia prevenzione il Sindaco si inalbera e minaccia di scrivere ai vari Ministeri ed uffici per interdire il mio intervento nella cosa pubblica. Con tutto rispetto replico che le sue lettere non avranno effetto, perchè autorità e considerazione presso chiunque ho acquistata non come Consigliere comunale, ma come uomo che affronta ogni sorta di ostacoli e di fatiche per conseguire un nobile fine. Tutti sanno doversi alla mia ormai lontana previdenza ed al mio credito presso il Governo se il Municipio potrà fare larghe espropriazioni di terreni, capaci di ricuoprire, col loro plusvalore, le ingenti spese per la esecuzione delle opere progettate. Doversi a me il conseguimento del mutuo di 5.100.000 per eseguire le dette espropriazioni e la conseguita concessione della ferrovia. A me come persona e non perchè Consigliere comunale. Dopo questa obbligata rivendicazione di quanto sin'oggi ho dato, il Sindaco è ridiventato ragionevole e mi ha pregato che almeno lo avverta prima di agire allo scopo di procedere d'accordo. Mi sono impegnato a condizione che anche lui mi chiami prima di prendere qualche deliberazione e qualche impegno.