Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Le province che mantengono comunicazione fra loro nei suffragi sono:


     Toscana (attualmente con 11 conventi);


     Romana (22);


     Romagna (7);


     Lombardia non austriaca (8);


     Lombardia austriaca (16);


     Venezia (8);


     Mantuana (15);


     Piemonte (22).

     In tutto 109, mentre le province di Napoli, Sardegna e Spagna usano altrimenti. Quest’anno sono stati soppressi in Lombardia i conventi di Reggio e di Montecchio; in Romagna quelli di S. Giuseppe a Bologna, Cesena, Rimini e Ravenna; nella Mantovana di S. Giorgio a Bologna, Fontana, Forlimpopoli; nella Veneziana di Brescia. Complessivamente 10. Dio voglia che sia finita. (450)

     L’11 avverte Facchini ai Servi di esser personalmente stato dal ministro di Napoli per l’affare del pulpito di Palermo, il quale ha confermato dell’esistenza della nuova legge, perciò si è presentata una memoria indirizzata a Sua Maestà il re delle due Sicilie per impetrare il permesso. Staremo a vedere l’esito.

     Rassicura il teologo Giuseppe Gualdi a Parma dell’arrivo a Roma di suo nipote, il dott. Luigi Negri, “molto contenti d’un giovane così di garbo” che ci ha fatto visita ier l’altro sera, “Godiamo moltissimo che finora non si sia verificata la novità che si era sparsa di quello Stato, onde speriamo che sarà anche in lui cessato il concepito timore”.

     Rabbuffa Canepari a Parma, come si sia dichiarato col vesc. di Piacenza affatto spogliato e privo d’autorità sull’affare di Croara in antitesi col P. Giovannini ed alle dichiarazioni del procuratore gen., comunque ha ora tutto per regolarsi anche con S.A.R., mentre delle scritture del teologo di monsignore non ne abbiamo notizia, salvo che il vesc. ne scrisse alla sacra congregazione del concilio. Come ben sa, P. Marazzani, economo di San Donnino, insiste per dimettersi, intendetevela. Noi mai interloquito sull’apertura della chiesa, essendo a suo arbitrio e prudenza. (451)

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(450) L’8 ai PP. Gio Ang. Locatelli a Senigallia (quar. a Montefano), Gir. Prigioni a Città d. C. (quar. a Passignano, studenti), Luigi Grati a Pesaro (P. Belluomini, conguagli, P. Bentivegni), Am. Baldini a Forlì (non pare decoroso che torni a Rimini per soggiornare col ns abito nel ns convento soppresso abitato da religiosi d’altro istituto; la Comp. di M. SS. Addol. ivi non ha luogo, essendo stata trasferita altrove quella Madonna), Gaet. Corsetti a S.M.N. (nuove modalità del professorio), a don G.B. Garofolini a Viterbo (fratellanza dell’Ordine, se vuol vestire il ns abito, le accettaz. competono al prov. Masetti e dovrebbe venire fin qui, “Potrà intanto raddoppiare con fervore le sue orazioni”, “per un passo di così grande rilievo”).

(451) L’11 ai PP. Pell. Marazzani (intendersela col prov. per la rinunzia, sagrestia e torre, spese 3700 lire; 20 brente di mezzo vino per la perfez. dei fabbricati, sua libertà presa a buon fine, noi vi passiamo sopra confidando che così faccia anche il prov.), Vallaperta (lettera tramite il dott. Luigi Negri, arrivato per far pratica legale con l’appoggio dell’emo Della Somaglia; predica a Parma), Pell. Dazzini a Città di C. (predicatori per il ’99, deciderà il proprio successore), Gio Ang. Tomei a S.M.N. (difficoltà di P. Casella di trovar occasione di venire a Roma, poteva avanzarsi fino a Foligno, giovani genovesi che vorrebbero ripartire, avendo sentito che le cose colà sarebbero tranquille, non sappiamo però se ora verrebbero accolti come prima, tuttavia lasciamo loro libertà di decidere), Clem. Zampi ad Orvieto (attestato che il pittore Giuseppe Cirilli vorrebbe da P. Giuliani, se la intendano tra loro).