Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     E’ abilissimo nel glissare sulla questione delle apparizioni, non potendo né volendo entrare in valutazioni che spettano ai vescovi dei rispettivi luoghi e ad altri, come la congregazione dei riti, ma risolve con stile brillante dissertando sui due tipi di verità, con un dualismo interpretativo, non disdegnando un linguaggio cifrato di allusioni teologiche, avendo un interlocutore avvezzo ad intendere.

     A P. Gio Antonio Negri a Caselle chiede se sarebbe in grado di ricevere almeno due professi, dato che da Bologna scrivono che saranno obbligati ad espellere i “Forestieri”, ossia di altri stati italiani. Al P. Pellegrino Boselli ai Servi suggerisce circa i regolari forestieri “In caso però farà passare il Pizzoli come bolognese a’ Servi, il Rossi a Parma, il Vitali a Guastalla, ed il Moroni a S.M. Nuova di Perugia”. (330)

     Il 30 a Negri a Caselle del lettore Vinay e dei professi Peirani e Sardi allontanatisi da Bologna senza licenza, ma se i priori li accolgono, non faremo conto “della loro inconsiderata fuga”, altrimenti si vedrà, stante che a Bologna si teme un’espulsione dei forestieri, nel qual caso converrebbe che il Piemonte s’adatti “a dar luogo se non a tutti almeno alla maggior parte de’ suoi”, tantopiù che “Le voci di riduzione sono generali in Italia, e temiamo purtroppo, che le circostanze siano per portare questa generale conseguenza, finora però non sono che voci, ma … che hanno fondamento”. Marchetti vorrebbe il pulpito di Castellazzo, ma non dipende da noi, bensì da quella comunità. Per Goveani, benissimo l’interessamento presso quella segreteria di Stato, modalità processuali, pistola corta in camera, stiletto presso donne che hanno però negato d’averlo ma della cui esistenza ne ha attestato il caporale che lo ha accompagnato. Lieto che abbia ottenuto il ‘placet’ per la visita di Genova ed attendiamo le sue relazioni, anche relative allo studio in quella città dove, secondo una recente notizia P. Ballester non tornerà, non sappiamo se sia arrivato colà P. Beltrami, attendiamo “i riscontri opportuni in ordine al futuro Capitolo”.

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(330) Il 20 a P. Ottaviano Colacicchi a Foligno (discretorio per un cuoco secolare, P. Guiducci), a Belluomini a S.M.N. (contrasti a Foligno per il cuoco secolare, P. Guiducci, mandato via un altro bravo, giovane, per avere questo che nulla vale), il 23 ai PP. Fel. Ferrini a Racconigi (prof.° Goveani, regg. Ghersi, prof.i Sardi e Peirani trattenuto a Piacenza, P. Calza), Giac. Fil. Caselli a Castelnuovo Scrivia (nessun pregiudizio contro di lui, glielo faremo sapere, avvento di Castellazzo), Negri a Caselle (continua: P. Marchetti vorrebbe concorrere al sociato), Paolo Marchetti a Torino (pulp. di Venezia e per Castellazzo la nomina spetta a quella conumità, pel sociato nulla osta), Fil. Vinay a Torino (allontanatosi da Bologna senza lic., inducendo i giov. a far lo stesso, se non ha coraggio di ritornare colà, si rivolga al suo prov.), Al. Giovannini a Piacenza (occorre copia del sequestro dell’arcipr. di Rivalta come economo della parrocchia di Croara, rilasc. da quel tribun., ha risposto benissimo al vesc. rispetto alle lettere di S.E. il min. di non aver più veste per ingerirsi in quest’affare), Piriteo Dotti a S. Gius. (annuale ai Servi), bacc. Craviotti a Città di C. (esame entro metà ag.), il 27 ai PP. Bonf. Garibaldi a Foligno (cuoco secolare), Belluomini (Foligno, PP.Colacicchi, Guiducci, Garibaldi, Cotta e Stefanelli, visita), Colacicchi (cuoco), Gio Fil. Pontremoli a Reggio (avvento a Perugia, quar. nella cattedr. di Città d. Pieve, P. Matteucci scr. che il vesc. vuole che invece di predic. faccia il catech. nella settimana di Passione).