Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Al fratello e socio prov. Paolo Giuseppe Caselli a Castellazzo Bormida comunica di aver spedito la patente di predicazione per P. Caselli priore di Castelnuovo e gli augura un felice viaggio per la visita di Genova. Al P. Pellegrino Podestà a Genova, essendo andate smarrite le lettere ai Padri di Piacenza, “comunque sia in vista dei pericoli, che ci dice, esservi nel viaggiare, gli trasmettiamo la Patente per la sua stanza” costì.

     Anche a P. Francesco Lomi a Reggio “Appunto per le attuali circostanze ci sarebbe sembrato che non dovesse pensare a portarsi alla Patria”, anche se riconosce la necessità di ritornarvi, gli accorda licenza di aspettare fino alla fine di settembre.

     A Belluomini a S.M.N. rimarca “E’ una nuova maniera quella che tiene Mons. Vescovo di Città della Pieve di tassare i Regolari per mantenimento dell’Ospedale” ed avendo loro consentito, abbiamo passato tutto al nostro procuratore generale, mentre oggi ci siamo incontrati con quello dei minori conventuali, ma nulla sapeva su ciò. (331)

     Fremono gl’inglesi poiché, privati del porto di Livorno, senza punto d’appoggio opportuno, son costretti a ritirarsi in Corsica. Il 9 luglio una squadra navale inglese di 17 unità e 2.000 uomini di truppa compare davanti a Portoferraio e la mattina dopo sono sbarcati presso il castello diroccato di S. Giovanni Battista. Intanto, dei distaccamenti francesi hanno invaso i ducati di Massa e Carrara, della famiglia Cybo, ereditati dall’arciduchessa Beatrice, figlia del duca di Modena e moglie dell’arciduca Ferdinando, non essendo stati compresi nell’armistizio. Il più forte ha sempre ragione!

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(331) Il 30 ai PP. P.G. Caselli (continua: curato P. Marazzani. PP. Marchetti e Majola predicatori), Pell. Ferioli al Paradiso a Milano (pulp. di Genova a Facchini e di Verona ad altri), Piraccini a Cesena (congratulaz. pel felice ritorno colà).