Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Al P. Gio Pietro Galassi a Bologna comunica l’arrivo di Antommarchi ieri sera, lieto delle notizie che il professato vada in qualche modo ristabilendosi. Con Piraccini a Cesena, rispondendo alla lettera ricevuta tramite il neo segretario, dopo aver trattato d’altro, prende il discorso al largo su un argomento che lo tocca da vicino: “Quanto al P. Vittorio Caselli abbiamo piacere che ritorni alla Religione questo traviato. Egli faccia, rapporto a lui, ciò che crederà espediente in Domino, senza aver riguardo al nro cognome, che porta, e a qualche parentela, che può avere con noi”. Insomma, né pecorella smarrita né figliol prodigo, per lui è un ‘traviato’ che quasi disconosce per fratello, ma è un atteggiamento comprensibile, anche per motivi d’imparzialità, essendo il soggetto responsabile delle sue azioni, percui ‘erga omnes’ non può esprimersi diversamente, nell’intimo non sappiamo. (279)

     Il 19 risponde a mons. Cossu vesc. di Bosa “con i sentimenti più vivi d’ossequiosa riconoscenza” per aver partecipato di Amadio Curti, il quale però è stato regolarmente canonicamente espulso e se Monsignore non lo sapeva è per le difficoltà e la lungaggine delle comunicazioni con lo Stato Pontificio e persino tra la Corsica e la Sardegna, essendo stato avvertito anche P. Guelfucci, scrive perciò a quel vic.° gen. affinché faccia tutto quello che crede per carità, purché non lo riconosca per nostro religioso. “Con quest’incontro gli si avanzano faustissimi annunzi di felicità per il S. Natale”. Ne avverte anche Falchi a Cuglieri, riferendosi alla veneratissima di quel vescovo, compiegandogli copia autentica dell’atto con cui questo provinciale, autorizzato dalla Santa Sede, lo ha cacciato, e conclude “Né serve, che si mostri pentito, poiché dappertutto ha ingannato così”.

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(279) Il 16 ai PP. Paolo Alessa. Piraccini (continua: somme da distrib., priore dei Servi, segni di vita di molta gioventù, professato, questioni edilizie, denari in caso licenza della s. congreg.), Fil. M. Balbi a Galliate (posta di Milano per Novara), Gio M. Centeneri a Faenza (auguri, reggenza in sospeso), Erc. Ant. Bonanomi ai Servi (pulp. di Piacenza, lista dei predicatori, P. Marchetti, ringr. congrat. per consultorato s. o.), Gio Pie. Galassi a Bologna (continua: arcipr. di Gesso e facoltà di testare, nota critica), Gio Ang. Stabilini a Reggio (dispiacere che Antommarchi sia dovuto venire a Roma, argomento d’una buona scelta di C.), Gir. Prigioni a S.M.N. (predica del Piobbico, avvisare curia vesc.), Bonf. Pichi a Rimini (predica a Perugia, dissapori col priore, spera nel prudente suo contegno), Am. Davide a Milano (pulp. a P. Gadini, lite Marcella, composiz., fù P. Spisani, pat. P. Muccolini da rassegn. in curia a Perugia prima dell’Epif.).