Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Si preoccupa con Vincenzo Gadini, reggente la scuola di Pesaro, avendo l’incarico anche al seminario, che riesca a conciliare due compiti così impegnativi e “non mancare ai suoi doveri”; date le buone informazioni sui due studenti PP. Bossi e Chioni, non vi saranno dfifficoltà a chiamarli al concorso di questo collegio, a S. Marcello, vuol anzi altri dettagli, oltre che del prof.° Pichi; gli invia alfine la patente per la predica a Montefano, ricordandogli di darne avviso al priore affinché lo introduca opportunamente e lo notifichi alla curia.

     Raccomanda circospezione ad Ottaviano Colacicchi a Foligno, nel chieder ragguagli, avendo “S.E. Mons. Altieri Auditor di Rota” raccomandato un certo Angelo Pronti, il quale ha lo sfratto da una casa del convento, per poter rispondere in merito a quel “rispettabile Personaggio”. (278)

     Il 16 a mons. Argelati, oltre ai soliti auguri e convenevoli, insinua non sia necessaria riposta a quanto chiede, essendo sufficiente il favorevole accoglimento dell’istanza. Insomma, a differenza di quanti raccomandano e comunque segnalano, a vanvera, persone non con pagliuzze ma con travi appresso, egli sa cosa chiedere, percui non occorre si disturbi a riscontrare: “Avendo noi molta stima del P. Collegiale Enrico Gazzera Minor Conventuale andato Lettor Teol.° in quel Suo Seminario, glielo raccomandiamo, e se verrà egli a sapere essergli pervenuta questa nostra Commendatizia, ci farà cosa grata”.

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(278) Il 12 ai PP. Franc. M. Quaini ex prov. e priore a Brescia (fratellanza alla religione per la compagnia degli ortolani, ringraz. anche al P. Da Ponte), Fil. M. Bani a Massa (reggenza di S.M.N.), Gius. Franzeri ad Asti (discretorio di Acqui, importo trattenuto), Gio Ang. Baroni a Lucca (Antommarchi segr. dell’ordine, Mazzasogni concorre al sociato, ns benediz. per la predicaz. nella cattedr. di Spoleto), Alessa. Piermei a Firenze (rescritti del fù Prosperi, pagamenti con la solita tangente, disquisiz. canon., l’extravagante ‘Ambitiosae’ di Paolo II, dep. annuo di soli 1.000 sc., sped. questa per racc. a Girol. Pichi priore di Borgo Sansepolcro), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (P. Sbaraglini, gravi atti a pregiudizio di P. Raschiana, fuggito da Vogogna dove stava senza ns. lic., ora pred. l’avvento a Padova, unica cosa che possiamo fare è approvare un convento che se lo prenda, “d’uopo è che sia informato S.E. il Sig. Commendator Graneri Min. di S.M. il Re di Sardegna che ponga avviso che non venga accolto nei conventi di quello Stato”. Con lettera della penitenzieria, accompagnato dall’agente regio di Venezia e raccomandato dall’ambasciatore è comparso qui in conv. il prof.° Beltrami, chiuso per tre g. e le scriverà il proc. gen., lettera al conte Munarini che, se insiste, occorrerà confermare P. Lomi a Montecchio, P. Dom. Allomello), Dini a Cesena (annuali depositi, giustificativi del suo operato, comun. al proc. gen., buone feste), poi invia la circolare per gli studi a Mazzasogni (pulp. di Gonzaga), Luigi Grati a S. Fior., Gius. Veronesi a Reggio, Agost. Casotti a Bologna, Pell. Boselli a S. Gius., Luigi Ghersi a S. Gior. (predic. a Budrio), Gius. Bevilacqua a Faenza, Gius. Damiani a Città della Pieve, Nic. Longhi a Piacenza, Fil. Giusini a Cesena (pred. a S. Gius.), Fil. Bottacci a Foligno.