Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


Pagina 145 di 300       

%



     Il 13, giustificando il definitor provinciale Bonaventura Rossi a Genova, non intervenuto al capitolo per malattia, aggiunge di aver sentito con piacere del ‘placito’ di quel serenissimo governo ai superiori che facciano personalmente la visita di quei conventi, confidando in Dio, nonché nella loro giustizia, prudenza e cooperazione.

     A Belluomini a S. Maria Nuova, desiderando i capitani reggenti di San Marino figlio di quel convento P. Martinelli, volevano ottenere tramite l’eminentissimo protettore una decisione apostolica ma, avendo incontrato la nostra opposizione e la graziosa adesione del medesimo al nostro sentimento, hanno receduto dal passo ulteriore, limitandosi all’istanza al cardinale: raccomanda intanto di non rimuoverlo, anche se non si capisce tutto questo maneggio, tuttavia in occasione della visita si potrà saperne di più. Attende le risoluzioni su Simi e, finalmente, può comunicare che Mattei si è messo in viaggio ma vi è il fondato timore che abbia perduto la testa. Con Vallaperta a Guastalla commenta la stravagante risoluzione ed ostinazione di quella priora di voler fuori dal secolariato la prima maestra Rados. (231) Il 17 alla madre priora Maria Giuseppa Pastorini, “Aggravati, come siamo, da molte indispensabili occupazioni non possiamo sul momento discutere colla necessaria esattezza tutti gli oggetti di quelle vertenze”.”Lo faremo al più presto”. Raccomanda intanto l’osservanza della lettera sovrana. Non avrebbe potuto approvare il cambiamento della madre maestra, poiché avrebbe dato adito ad illazioni e trova consolazione nella sua docilità. Ringraziamenti a tutte le religiose ed educande. Informa Vallaperta di questo scambio epistolare sull’incidente con la Rados, che ella non vuol più rimuovere, limitandosi a chieder provvidenze a riparo dei precedenti disordini, allegando la lettera del ministro di S.A.R. del 4 giugno 1790 con cui si era ordinato di ammettere a visita solo i parenti più prossimi, escludendo le amiche, anche per evitare toppa confusione in parlatorio. Stando così le cose, si può tutto aggiustare, senza la pubblicità che richiamerebbe un visitatore.

* * *

(231) Il 13 ai PP. Vallaperta (continua: P. Stabilini ed uso dei cavalli; mai dato licenza alla priora di tener grano altrui nel granaio interno, ma se anche fosse è revocabile se comporta disturbo e disordine; il priore di S. Gior. ha scritto contro Gualdi e converso, quello di Pesaro ha segnalato che i mri Pichi e Ghirlanda hanno dormito insieme due notti per difetto di lenzuola, fatto magari innocente ma comunque di cattiva apparenza, ad entrami abbiamo risposto facendo loro una girata, come era giusto; in congreg. della discipl. ricorso contro Boni priore di S. Fior. e il parroco Pizzoli, il primo tacciato di ‘despota’, si vedrà, dovendo intervenire l’informativa del vesc.), Luigi Guidotti a Lucca (sì quar. a Bardi, no a Passignano ’97), Pell. Palazzoli a Bergamo (quar. a Venezia poi a Bergamo nel ’97, avvento a Cesena), Gius. Veronesi (prof.° Gius. Ant. Rossi e novizio Longhi).