Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 14 invita Bernasconi, non essendoci a S. Nicola per ora possibilità di abitazione, a smontare a S. Marcello. Col P. Antonio M. Venturini si compiace di aver ricevuto la consolante notizia del decreto del 28 febbraio di unione di quei due conventi di Verona e Padova “alla Veneta Nostra Provincia emanato dall’Eccell(entissi)mo Senato di quel Ser(enissi)mo Governo”. Così il procuratore generale trasmetterà il rescritto di questa sacra congreg. de’ vesc. e reg., in modo che possano votare, al prossimo capitolo del 28 aprile a Venezia ai Servi, non solo i religiosi vocali dei conventi ma parteciparvi anche questi della provincia medesima. Poi lo ringrazia del ‘Ragionamento del cuore di Gesù’.

     Caselli è buono, anche conciliante, ma che lo si sfidi è il colmo, che un frate si metta a ronzare intorno al vescovo, ad un cardinale, cercando di arrivare persino al papa, per temporeggiare e tentar di eludere la dovuta obbedienza, è inaccettabile. Vediamolo alle prese con ‘le penne all’arrabbiata’: al P. mro Gio Franc. Conti a Bologna ai Servi, dopo avergli comunicato di aver nominato due revisori al suo manoscritto, l’ex prov. Galassi e Rabbi, arriva al nocciolo,”l’insussistente supposizione di lunga penitenza e pena già sostenuta” per la sua “contumace disobbedienza”, “né possiamo né dobbiamo” “tollerare più a lungo” “una così scandalosa ostinazione”, avrebbe “dovuto prestarsi alle nre paterne insinuazioni ed agli ordini”, benché abbia in corso la supplica al S. Padre, umiliata a mezzo della S. Congregazione, intanto ubbidisca all’ordine di tornare al convento di Budrio. Poi, a Dini a Cesena, rileva che il priore Giberti tardi sempre ad eseguire gli ordini, perciò indegno di questa carica, quindi lo informa di aver scritto al Conti, intanto, di ubbidire, mostrandosi inflessibile anche riguardo all’intercessione venuta dall’alto, la lettera dell’emo Giovanelli è bella e buona, ma prima il Conti ubbidisca a noi, poi si potrà assecondare. (205)

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(205) Il 14 ai PP. Dini (continua: in quanto alla citatoria, compatiremmo coloro che fanno interrogazioni, se fossero nuovi ed essa fosse di nuovo conio, ma è in vigore dall’inizio del secolo! per le messe decreto d’Innocenzo XII, ‘Celebratione Missarum’), Gio Ang. Rabbi a Budrio (revisione con Galassi del manoscritto di Conti), Gio Ang. Belluomini a S.M.N. (pat. per il priore vic.° di Pergola, quando si saprà qualcosa di P. Quadrani quella per il Piobbico. I PP. di Ancona per mezzo di un nipote del card. protettore per aver colà P. Giansanti, ma abbiamo risposto coerentem. a quanto Lei espresse all’emo Ranuzzi. Faccende del Paoletti), Paolo Alessa. Piraccini (convenienze con i PP. vocali per il prossimo capitolo, per il parroco suo amico parlato con mons. Buschi e se nel capitolo di S. Giovanni sarà approv. di ultimare la chiesa, lo accetterà, ma che voglia impegnarsi presso i colleghi per facilitare la cosa non crediamo).