Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Al priore di Forlì Sostegno Ravaglia, appropinquandosi la festa di S. Pellegrino Laziosi, che sarà celebrata con distinta pompa in quella chiesa, raccomanda di curare che tutto riesca al meglio, curando le relazioni coi secolari e con quei cavalieri che, per loro uffizio, debbano averne ingerenza, informando anche il P. mro Santi sacrista di queste nostre intenzioni, confidando nella di lui religiosità e saviezza, evitando ogni aggravio possibile al convento che, di fronte alle enormi premure del conte Gaddi, debba offrire il meglio di sé. (203)

     Con Dini l’11, oltre alle messe da cantare e le confessioni, tratta del prossimo capitolo, dia pure licenza a chi voglia anticipare la venuta ed a chi non possa intervenire, ma “si regoli in maniera di non indebolire di troppo il partito dei buoni”. Per il provincialato stimeremmo a proposito P. Rabbi, ma potrebbero andare bene Piraccini o Pichi. Facchini pare abbia buoni propositi, però occorre vigilare. P. Conti vorrebbe poter dare alle stampe trenta dissertazioni su S. Petronio, vita ed opere, accludendo il progetto e chiedendo di assegnargli due revisori, ha descritto le sue peripezie e fa intendere che vorrebbe ricorrere al Papa, a mezzo della sacra congregaz. de’ vesc. e regolari, gli rispondiamo che intanto attendiamo i risultati del suo ricorso, che venereremo, intanto obbedisca e torni alla sua stanza. (204)

     Il 13 si compiace con P. Giuseppe Leonetti per il suo concorso al sociato, poi rivolge l’attenzione alla Spagna, a don Bernardo de Olea, a Leone, che vuol trasferire la compagnia dalla chiesa di Nostra Signora del Mercato dell’ospedale di S. Antonio Abate alla nuova intitolata allo stesso, non occorrendogli nuove facoltà; per le processioni non è necessaria proprio la statua dell’altare; per l’’abitino’ osservare la consuetudine locale; infine se si voglia trasferire la devozione a Maria SS. Addolorata in una nuova chiesa, basti il consenso dei confratelli.

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(203) Il 7 ai PP. Gio Ant. Negri a Torino (ricorra pure alla s. sede per impetrare la secolarizzazione del prof.° Trotti, un po’ di pazienza per dar termine alla questione De Margarita), Gio Ang. Baroni a Lucca (prof.i Calamata e Marmanzana, esequie colà per il card. protettore, prof.° Rognoni), Pell. Marazzani a Borgo S.D. (prov. Mariani delegato a rivedere e saldare i libri contabili, indulto apostol. e nro rescritto sui capitali alienati per la fabbrica, da reintegrare ogni anno), Fel. Mattei a Benevento (bene si sia rimesso, gradiremmo rimanesse colà, rifletta seriamente), Gio Ang. Scazza a Piacenza (prof.° Rognoni, dispiace del pericolo di m. del P. Martini, piacere che P. Facchini abbia incontrato nella predicaz.).

(204) L’11 a Piriteo Dotti a San Giuseppe (nomina al benefizio, lite f.lli Cingari, ‘jus nominandi’, lite contro i PP. di S. Salvatore, speranze di buon esito).