Il 19 con Prosperi si lamenta del grave comportamento del P. Colacicchi, da redarguire per le sue affettate dilazioni a recarsi a Benevento, essendo per di più estremamente necessario, poiché mentre da un lato P. Monti ha fatto bene a scrivere alla segreteria di stato, se essa ne interessa l’arcivescovo, questi appaleserà che il generale non ha fatto fare la visita! Poi, con atto di benevolenza, lo incarica di dire al baccelliere Arcangelo Cella “che lo risparmieremo” con suo padre (evidentemente molto esigente), ma mantenga la promessa di studiare molto. (174)
Sotto il suo generalato tanti sfoggiano le loro virtù oratorie, tanto che al P. Pontremoli a Reggio il 21 esclama che, mentre per la passata quaresima si avevano più pulpiti che predicatori, per la prossima non sarà così; quelli di Verona e Milano già assegnati, se ne riparlerà a metà agosto. Al reggente Stefano Antommarchi a Reggio, sull’offerta che gli si fa d’una cattedra nell’università che dovrebbe aprirsi in Corsica, se non al prossimo novembre, che parrebbe troppo presto, ma almeno tra non molto, la accetti pure, tanto più che le lezioni saranno in latino. Se invece sarà ancora lì, gli concede di tenere il quaresimale, quale segno di riconoscenza per il soddisfacente operato nell’ultimo capitolo di Lombardia, tratta quindi di questioni economiche, da regolare con P. Marazzani a Piacenza, concludendo sulla felice riuscita della statua della Beata Vergine de’ Sette Dolori. (175)
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(174)
Continua: (esilio di P. Beltrami ed il P. prov. si raccomanda di sollecitare la sua secolarizz.), al P. Fil. Cavezzali dell’ord. dei predic. a Orvieto (rimoz. di P. Orlandi, che deve chiarire cosa voglia, già da Viterbo destinato là e suo voto di stabilità, tanto più che ora, con i preti francesi, non sia il caso di angustiare il prov.).
(175)
Il 21 a Vallaperta: arciprete di Gonzaga, processione solenne de’ Dolori da ott. a sett., P. De Augustinis a Ferrara ha fatto male a rin., PP. Vasti pat. conf., Baroni, Longhi, Bignami da rimuovere, in visita si informi.
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