Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Parte quindi per Ferrara, dove risulta esservi l’8, tornando poi a Bologna ai Servi il 14 dove il 15 riprende la corrispondenza generalizia. Ringrazia degli atti della dieta il provinciale Negri a Torino, cui invia le patenti di confessori per i priori Cuttica di Tortona e Vincenzo Gallina di Sommariva (osservando che, secondo il resoconto, sarebbe Domenico Cucchi, a meno che questi non abbia rinunciato). (171)

     Al march. Alessandro Baldassini a Pesaro il 16 fa rimettere 10 scudi dal conto di Facchini (proventi del quaresimale di Napoli), relazionandone Prosperi, concludendo con la licenza per P. Mortini di passare in Corsica dove, se P. Saladini potesse accompagnarlo, sarebbe meglio, (172) al quale, a S. Marcello, “Usando delle facoltà ricevute da N.S.”, trasmette licenza di andarvi e di trattenervisi ‘ad annum’, prorogabile se necessario, accompagnata da una paterna benedizione.

     Al priore a Forlì Sostegno Ravaglia compiega riservatamente una lettera di quel prete francese: avrebbe detto che la segreteria di stato permetterebbe all’ordine di ritenere a loro l’elemosina delle messe, ma tale asserzione, insussistente, deve essere ritrattata, “si guardi da passi falsi, se l’intenda con quel vescovo senza strepito e pettegolezzi”.

     Segue un’epistola consolatoria al P. Filippo Struzzieri a Loreto, non essendo colpa sua gli aggravi cui è stato assoggettato l’ospizio, in grazia di quel degnissimo mons. pro-vicario apostolico che riverirà, intanto “si studi a fare meglio che può in tali dure vicende”. (173)

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(171) Continua: (PP. Margherita, Recaldini due m. di vac., è molto che non va ed ha molte cose da sbrigare, frà G.B. Scarsi da Genova vorrebbe andare in un convento del parmigiano per motivi di salute e vuol scrivere alla s. congreg., priori di Alessandria, Luserna, P. Valeriano Beretta a Caselle, quar. a Castellazzo), ai PP. Fil. Sàini a Mantova (conferma a priore e parr.), priore Gio Ang. Pellati (rallegr., pat. conf.), Gio Ang. Piovesana a Venezia (parrucca), Pio Recaldini a Vezza (per 2 m. di vac., scr. al prov.), Gius. Sbaraglini a Vogogna (che vorrebbe forzargli la mano), Alessa. Piermei a Firenze (reggente Giusino, Pistoia, affare luoghi di monte al ns. ritorno, intanto procurarsi i doc., augura buon esito per la cattedra di Pisa).

(172) Continua: (rescritti, decreti trasmessi jeri a Mantova e Venezia, P. Massetti partito per Ferrara, P. Colacicchi si è gonfiato troppo della qualifica di visitatore di Benevento, solo a parole, mai effettuata, pat. per Perugia per P. Cenerazzi, priore Monti, ricorso all’em. arciv., avv. Terragnoli, frà Giov. Perzotta, P. Crescitelli spaccia di aver incorporato il conv. di Benevento nella prov. di Napoli, Facchini sì ce ne parlò a Firenze, ma il fatto è anteriore e gli abbiamo precisato che simile attentato risale al 20 giugno, avv. Zuccheri, impegno contro il P. mro Simi perché fosse rimosso da Gubbio per interessamento di una dama a Perugia, alla quale rispondemmo dipendere non da noi ma dal prov.), al P. Mortini a Roma (attenderemo notizie dalla Corsica, P. Guelfucci).

(173) Il 16 ai PP. Bonf. Pichi a Rimini (vorrebbe concorrere al sociato, vi è chi ha più punti), Gius. Bevilacqua a Faenza (P. Quesada deve riapplicarsi allo studio), Gio Ang. Bazzoni regg. a S. Gior. (40 gg. per recarsi a Senigallia per suoi interessi), il 17 ai PP. Gio Ang. Ravanoni a Reggio (vac. autunn. in patria), Gius. Canepari a Parma (fondaz. per villa d’Eja), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (tasse, Borgo S. D., relaz. sul Faloppa a Reggio e Bardi, del prof.° Beltrami si sa solo del bigl. ministeriale, quar. a Milano se gradisce), Carlo Bonfichi a Parma (pagamento a Borgo S. D.).