Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     A conferma, il 30 al Vallaperta accenna alla “docilità di questi Religiosi” e conclude “Oggi apriamo la visita e dentro la settimana o la seguente contiamo d’andare a Ferrara”. A Mariani a Reggio inizia con il disappunto per la carcerazione del Faloppa e dell’esilio del prof.° Gio Angelo Beltrami dagli stati di S.A.R. l’infante duca di Parma, chiede la specifica delle motivazioni, si rifà al biglietto del ministro del duca e soggiunge essere effetto di una supplica presentata dai Padri di Parma: “Quei benedetti Religiosi e fors’anche codesti non prevedono le conseguenze di simili procedure e quando lo vedranno piaccia a Dio che siamo a tempo a ripararle”. Per il Beltrami, vedrà di sollecitare la grazia di secolarizzazione, se la si potrà ottenere. (168) Al P. Ballestrer a Genova ironizza non esser proprio compito traslocare conversi dall’uno all’altro convento, come per frà Gio Batta Scari, occorrendo accordi tra i provinciali. Avendo inoltre richiesto di poter compiere in estate un giro d’Italia, in città che non ha mai visto (essendo spagnolo), risponde di non potergliela dare così estesa ed indeterminata, rinnovi quindi la petizione, precisando tempi e luoghi, anche compatibilmente con le circostanze attuali.

     Il 1° luglio scrive cinque lettere ed il 2 altre quattro. (169) Con P. Schiavi a Tortona si lamenta di non aver ancora ricevuto gli atti della dieta, premendogli sapere chi siano i priori dei conventi di Genova, né mai ha avuto riscontro rapporto agli uffizi svolti presso quel serenissimo governo circa l’annuenza al breve, benché sappia non esservi legge alcuna che vi si opponga. Osserviamo che ha però ragione di preoccuparsi di ciò, essendo quella città un importante punto nevralgico. Infatti, in questo mese, dietro le quinte della storia, possiamo segnalare un evento particolarmente interessante, ossia l’ispezione del gen. Bonaparte in Liguria, accompagnato da Ricard, commissario a Nizza, Junot, Marmont, anche dal fratello Luigi, giunti a San Remo, invitati a pranzo dal governatore march. Vincenzo Spinola (che nel 1795 sarà governatore di Ventimiglia e favorirà i francesi), discutendo sulla mediocrità delle fortezze di Gavi e di Savona, incapaci di arrestare un eventuale attacco degli austro-sardi; Spinola ribadisce con estrema cortesia la neutralità del suo governo, ma il generale vuol approfondire le vere intenzioni della serenissima repubblica di Genova, percui il 14 si reca, col suo seguito, a Genova, dove scende alla legazione francese, città visitata o, meglio, ispezionata anche dal conte di Colloredo, accompagnato da un ‘domestico’, sotto la cui livrea si cela un ingegnere austriaco. (170)

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(168) continua: al Vallaperta (fac. di delegare il priore di Gonzaga correttore della comp. de’ Sette Dol., processione da ott. a sett., per le indulg. non occorre ricorrere alla s. sede, qualora non ne chiedano altre particolari. Procura di Forlì a Ferrara, ha fatto male il regg. De Augustinis a rinunziare senza prevenirlo, “la creazione del nuovo Procuratore è di diritto del conv. di Forlì, né possono avervi parte la Religione, o S.M. in via”, Garofola, Rossignoli, pat. conf. a P. Santi), a Mariani (tasse di Borgo S D., Vogogna, Bardi, Licciana, abbisognano di un interessamento particolare relativamente all’amministrazione).

(169) Il 1° lug. ai PP. Fil. M. Schiavi a Tortona (P. Varesi fra gli esaminatori accenna al proprio fratello P. socio. Dilazione del conte di Guarente e P. Margherita alla Vezza. “Godiamo che il P. Prov. abbia ottenuto il Placet per la visita”), Carlo Bonf. Bonardi a Luserna (pat. conf.), Ant. M. Venturini a Verona (indulg. dei 7 altari, cosa inserire nella pat., grosso plico costoso, tra pochi giorni conta di partire per Ferrara, quar. a Verona P. Porro ed a Padova P. Vallaperta, prima del capitolo dell’anno venturo sia per riunire tutti i conventi in una sola provincia, cosa buona, ma come rimpiazzare i soggetti che vanno mancando continuamente). Angelico M. Massetti ai Servi a Venezia (pulp. di Budrio ’95, prov. Celsi), Erc. M. Bonanomi a Milano (notizie della sua elez. a presidente e P. Beretta socio di quella congregaz., eventuale pubbl. del dispaccio sui chiostri, studiare e professare), il 2 riscontra le raccomandaz. fatte dal tesoriere generale mons. Girolamo Della Porta a Roma circa il bravo converso frà Amadio Ciaffoni; complimenti a madre M. Giuseppe Pastorini priora del collegio delle mantellate di Guastalla; pat. di conf. a Alessio Santi a Forlì; al P. Fil. Pavesi ad Ancona, benedire abitini per don Clem. Giurasan miss. armeno di propaganda fide.

(170) René BOUDARD, Le général Bonaparte et la République de Gènes (1794-1787), “Revue de l’Institut Napoléon”, n. 68, lug. 1958, sulla scorta delle Mémoires di G. Serra, pubblicate da Pietro Nurra nel 1930, sotto gli ausp. della Soc. Ligure di Storia Patria.