Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Informa Vallaperta a Guastalla di aver ricevuto da mons. della Somaglia, segretario de’ vescovi e regolari ed agente o incaricato d’affari di S.A.R. l’infante duca di Parma, una supplica delle monache per l’estensione di una grazia del 1784 dell’esecuzione dell’ordinaria sepoltura in chiesa, chiedendo di esenzioni simili a quelle accordate a monasteri, case o collegi reali. Lieto inoltre di aver trovato la reliquia desiderata dalla signora Margherita Ortalli. (122)

     Il 3 dicembre suggerisce al P. Gioachino da Cento, missionario apostolico cappuccino a Pernambucco, stato del Brasile, di consultare il documento autentico della fondazione della Compagnia de’ Sette Dolori, di cui è giudice competente quel vescovo per esaminare e decidere.

     Il 4 la segreteria di stato indirizza una circolare ai PP. generali, relativa all’ospitalità degli ecclesiastici francesi cui i vari ordini si sono così edificantemente prestati in tutto lo stato pontificio, ricordando che per i dettagli sia sempre disponibile mons. Caleppi.

     Il 7 a Dini a Cesena, che gli ha sottoposto un quesito, se dare licenza alle terziarie di Ferrara di spendere un terzo della dote poiché poi, se qualcuna tra qualche anno volesse tornare al secolo, dove troverà quel monastero 50 scudi da restituire? La risposta è implicita nella riflessione! (123)

     Il 14, rassicurando madre Teresa Crocefissa Scotto a Casteggio Santa Chiara, presso Voghera, che non risultino pendenze nei tribunali sul loro confessore, tanto più essendo persona proba, la ringrazia delle attenzioni prestate alla nipote. (124)

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(122) Il 27 ai PP. Luigi Rossignoli a Ponte Lago Oscuro (ausilio di frà Virginio per la fabbrica del convento, occorre l’assenso del priore, dilazione pagamento alla cassa di religione, affare della Garofola, sulle elemosine e celebrazioni, istanza di Carlo Croppi di Forlì), a Dini (oltre alla peste, dimiss. prof.° Cantua, se le lezioni morali non si possono eseguire in tutti i conventi si fa quello che si può, si facciano in quelli più grandi, memoriale dei civitellesi al Papa, è d’uopo vedere se Civitella possa mantenere quattro francesi), Franc. Monsignorini ad Ischia di Castro (se si deve allontanare, senta il prov.), don Cristof. Piraccini a Cesena (ab. Personali, ab. Graziosi), il 30 ai PP. Pell. Ravelli mro dei novizi a Torino (Goveani, Sardi, prof.° Maranzana inviato a Lucca), Pietro Viecha a Como (conf. per bacc. Ferrero), Luigi Ghersi a Torino (annuale, celebraz. del capitolo di Lombardia in primav., incerta quello della sua prov., inverosimile che il bacc. Zuffinetti possa esporsi al magistero, quar. a Magliano), Gio Ang. Baroni a Lucca (Giambastiani, prof.° Maranzana, zanzariera), Testafochi a Vignale (le due patenti non ben corredate, bacc. Ferrero conf. a Mendrisio, bacc. Goveani a Torino od Asti, certif. di P. Aliberti per prolung. soggiorno a casa), Fil. Matteucci a Città della Pieve (dim. Prof.° Morelli), Gio M. Centenero a Faenza (apparatori Dom. e Giac. Rivalta).

(123) Circolare in O.S.M., Caselli. Il 6 al P. Pell. Dazzini a Monte Senario (P. Bernasconi lo vuole lettore colà), il 7 a Dini (continua sul prof.° Ciceri, Simi a Civitella e Cesena, “abbiamo sospetto, che la pietra movente sia Mons.r Vesc. di Bertinoro”), ai PP. Fil. Caselli ad Asti (non sapendo se si potrà tenere il capitolo di quella provincia, ci asteniamo dal darle risposta circa quei due bacc.), Gio Ang. Locatelli a Senigallia (pulp. 1794), l’11 a Bernasconi a Pergola (P. Perilli, prof.° Morelli, come maestri Gonnella e Villaggi troppo giovani, richiamo di P. Arnaldi da Genova, Dazzini a Monte Senario, memoriale della s. congreg. de’ vesc. e r. contro il priore di Passignano, P. Paoletti, febbre del curato).

(124) Il 14 ai PP. Dom. M. Viani a Luserna (quar. a Ferrara), Secondiano Alessi a Todi, Franc. M. Paolini a S. Ang. in Vado (conf.), Pell. Marazzani a Borgo S. Don. (concluso con stuccatore Rusca e muratori per due ancone altari secondo il dis., colonne e pilastri, due cartigli sulle mezzelune, facile per la madonna, difficile trovarne uno per S. Pellegrino, meglio altri ornati).