Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 10 avverte il P. Gio Angelo Mazzasogni a Piacenza che sta scrivendo a Parma al P. Tommaso Correrini, augurandosi che obbedisca: a questi infatti ironizza ”ordinandogli di prestarsi colla dovuta rassegnazione Religiosa alla destinazione” a Salsomaggiore; il fatto che il provinciale si trovi a Piacenza ammalato, non giustifica la resistenza opposta, non essendo stato infermo in passato né ora inabilitato al governo, “perciò tranquillizzi la sua coscienza e colla pronta obbedienza comprovi la sua religiosità”. Al P. Angelo M. Scovoli a Sinigallia che, se il prof.° Perilli sia colpevole, lo corregga secondo le costituzioni, senza temere “la presenza dei Preti Francesi”, potendo convocare il capitolo fuori del tempo della mensa comune. (44)

     Il 14 ringrazia i PP. Angelo M. Scovoli a Senigallia (della notifica dei due sacerdoti francesi assegnati dal card. vesc. a quel convento, godendo nel sentire delle loro buone qualità) e Gio Angelo Bernasconi a Pergola (per la relazione dell’esame fatto ai padri studenti (45)).

     Col P. Piriteo Dotti a San Giuseppe tratta diffusamente delle pretese messe di frà Giacomo Taddei che, come testimoniano le relazioni avute da P. Cella, malgrado il suo veto, voglia disporre a proprio talento di capitale e frutti da vivo e da morto: in vita, va bene, ne disponga, ma se dopo morto brama un certo numero di messe, ricorra per la necessaria facoltà al Santo Padre, provenendo i proventi dai suoi risparmi e dall’eredità paterna. (46)

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(44) Continua (per il prof.° Nasi, necess. la fede ‘de vita et moribus’ essendo residente da poco in quel conv.), al P. Giac. Fil. Cocchiaroli a Senigallia (quar. a Urbania, solo questa volta perm. di pred. l’avvento a Pergola, impegno che si spera abbia assunto in buona fede, essendo regg. agli studi, intorno ai professi Perilli e Nasi C. scrive al priore, sente con piacere che i PP. Selvatici e Panzacchi, “con uno studio serio ed assiduo” si dispongano per l’esame).

(45) Continua (provvidenze ai creditori, specialm. al monaco olivetano, in relaz. al disgraz. P. Paoletti, andato vagando sino a Civitavecchia, facendo nuovi stocchi col rett. di Toscanella don Pasq. Giannotti e con certo sig. Lud. Petrarcha di Montefiascone, recidivo e refrattario, pena privaz. di una pietanza giornaliera, anche P. Palazzoli, come scrive P. Celsi, deve subire la dovuta correzione, essendo stato fuori tanto tempo senza licenza).

(46) Continua (vendita di Roncola per compens. il deb. della Salvatora sentire il proc. gen., stanza alla Portaria). Il 17 al P. Carlo Fel. Closio a Castelnuovo Scrivia (pat. quar. per P. Marchetti da mandare a Torino per l’exequatur, se passa da Tortona si consigli con P. Schiavi per le pretese della comunità locale).