Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     In questa nomina potrebbe esserci la chiave di lettura della benevolenza del Papa nel superare lo scoglio per l’elezione al generalato del Caselli, per dar maggior lustro alla carica che gli riservava in pectore.

     Caselli si rammarica col P. mro Luigi Baroni della perdita di Adami e di aver sentito con piacere che i fiorentini lo abbiano ricordato con una lapide nel Capitolo de’ Pittori. (10)

     Al P. provinciale mro Filippo Dini a Cesena il 23 indirizza una lunga lettera, per affari vari inerenti all’Ordine ed ai religiosi: c’è persino chi vuole il posto per un cavallo; lo previene che il cavaliere ritiratosi in quel convento abbia mancato di rispetto al card. legato di Ravenna, non per togliergli il sacro asilo, ma perché non si dica che l’ordine favorisca gli inquisiti e l’impunità, sarebbe quindi bene, riservatamente, esplorare la volontà del Legato e regolarsi così se tenerlo o congedarlo con qualche scusa. (11)

     Il 27 informa provinciali, priori e superiori vari che il P. mro Francesco Patrizio Priuli definitor generale (uno dei grandi elettori del Caselli), di ritorno da Roma al suo convento di Venezia, sia trattato nel migliore dei modi al suo passaggio; il 30 raccomanda a P. Calisto Politi a Foligno: “desiderando S.E. Rev.ma Mons. Ruffo che da qui passa Nunzio Apostolico a Vienna di alloggiare … in quel convento” con un suo maestro di camera, un cameriere ed un servitore “viaggiando il Prelato di notte” che possa riposare quietamente. (12)

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(10) Con altri, dei pulpiti per la quaresima del 1793 se ne riparlerà, all’ex gen. agostiniano Domenico Piccini “il P. Bertolazzi non ha altra abilità, che quella di scaldare i banchi della scuola”. Altri ringraz. per le congrat. il 20 giu. ai PP. Fil. Cocchiaroli a Senigallia, Agapito Boccanera a Città di Castello, a Carlo M. Traversari a Guastalla, a Franc. M. Quaglia, disposto ad assumere la spinosa amministrazione di Portaria; al P. Luigi Rossignoli a Ferrara menziona il disposto dell’Estravagante emanata da Paolo II; il 23 ringrazia i PP. Carlo Fel. Clasio a Castelnuovo Scrivia, Gius. M. Panizza a Vignale, Gius. Farini a Ravenna, Sostegno M. Canuti a Guastalla; scrive ai PP. Vinc. Gallina sul quares. di Sommariva del Bosco, e a Fil. Ottavio Gratia a Torino per Castellazzo; ai PP. Giampiero Dalla Valle a Camugli, a Bonanomi a Milano (pulpito), a Tomm. Pichi a Pesaro (eventuale patente di confess.), a Rossignoli a Ferrara (querele di pertinenza del prov.), Gianang. Mazzasogni a Reggio Emilia (disputa filosofica di P. Nasi), Giampiero Galassi a Bologna (P. Poletti).

(11) Il 27 giugno ringrazia i PP. Pell. Ghirlanda a Pesaro per le congratulaz. come consultore de’ riti e Bonfiglio Natini a Broni per l’elezione; raccomanda alla Madre Pellegrina Fattorini abbadessa di Portaria di attenersi per i libri contabili alle prescrizioni della sacra congr. e scrive ai PP. Francesco M. Quaglia a Todi, al confess. di Portaria ed al P. Benizio Bottacci a Bologna.

(12) Scrive anche ai PP. Giulio Belloni a Locate (pulp.), Carlo M. Giberti a Bologna (eccessi di P. Lodi), a Dini a Cesena (affinché se ne interessi e sulla questione dei f.lli religiosi Janez), il 30 ringrazia i PP. Dom. Viani a Luserna, Fil. M. Balbi a Galliate, Angelico M. Manetti a S. Giac. della Giudecca a Venezia, Carlo Pizzoli a S. Fiorenzo a Perugia; ai PP. Gio Ang. Scovoli a Senigallia (passaggio nunzio Ruffo), Giac. Fil. Cocchiaroli a Senigallia (contumace P. Cortei, che rimedi “sia che Iddio gli usi la misericordia di tenerlo in vita”), Ang. Achilli e Dini a Cesena (passaggio del nunzio), Gius. Ant. Predieri e G.B. Celli a Bologna.