Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     A parte un po’ di somiglianza con il calvinismo, l’ Augustinus ha trovato in Francia difensori come Du Vergier de Hauranne, abate di Sain-Cyran, avversario di Richelieu, quindi imprigionato, percui i suoi seguaci, raccolti intorno ai giuristi Arnauld, facevano emergere la figura di uno di loro, Antoine Arnauld, difensore (1640-60) di Saint-Cyran e di Giansenio, dimostrando che le cinque proposizioni eretiche sulla ‘grazia’ non si trovavano in quel libro.
     Dalla querelle con i giansenisti erano scaturite le tre bolle di condanna (del 1642, 1653 e 1656), ma in Francia i tradizionali avversari della giurisdizione papale (corti di giustizia, Sorbona, parte del clero secolare) ne avevano approfittato per denunciare la violazione delle libertà gallicane e delle prerogative regie. Il giansenismo era assurto così non solo a rigorismo morale, teologia predestizionista e ostilità verso i gesuiti, ma addirittura ad opposizione alle pretese papali ed ai sostenitori di esse. Tuttavia Luigi XIV aveva ottenuto la sottoscrizione dal clero di un formulario per risolvere la disputa sulle cinque proposizioni gallicane (pace Clementina, 1668-79), così anche le intransigenti monache di Port-Royal, roccaforte degli Arnauld e del giansenismo, erano scese a patti.
     Qui la storia ecclesiastica si tinge di rosa. Il pittore Philippe de Champagne, nato a Bruxelles, aveva le figlie nel convento di Port-Royal, dove una di loro era stata colta da una paralisi ma poi, una novena, indetta dalla superiora, aveva sortito inaspettatamente un esito ‘miracoloso’. L’evento è illustrato da un quadro del 1662, al Louvre, di questo artista, rappresentante la superiora seduta accanto alla suora inferma, sdraiata su una semplicissima ‘chaise longue’, in una scena austera resa con geometrica semplicità, respingendo residui barocchi, sobrietà di colori, severità della posa, rigore esecutivo, atmosfera soffusa. (34)

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(34) Arte francese dal 1350 al 1850, Il libro d’arte, v. 5, Grolier, Milano, 1968, p. 25 e tav. a col. p. 140.