Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Abbiamo accennato a Teresa, vedova in seconde nozze di Carlo Adamoli, caduto con un aereo da guerra, forse un po’ misteriosamente, il 31 agosto 1942: scrive di lui il gen. Giulio Costanzi, consigliere di stato, uno scienziato il quale già nel 1914 aveva dimostrato, matematicamente, la possibilità del volo stratosferico, che “fece trasportare a Chivasso 24.000 tonnellate di minerale di berill(i)o … costruì, finanziato da un capitalista svizzero uno Stabilimento … , per la produzione del metallo … fu prodotto e lo Stabilimento collaudato; nonostante le straordinarie caratteristiche che la lega col berillio attribuiva all’acciaio, all’alluminio, e al magnesio, nessuno lo volle e i tedeschi incettarono tutta la produzione; si comprese poi perché; stavano studiando la bomba atomica per la quale il berillio era necessario”. (67) Possiamo aggiungere che stava svolgendo importanti studi sulla berilliatura delle corazze, che avrebbe trasformato corazzate, aerei e carri armati, dato che gli esperimenti preliminari al poligono militare di Piacenza avevano dato un esito positivo, stava inoltre studiando la berilliatura degli acciai. (68)
     Con l’occupazione tedesca, i documenti sul berillio erano stati in parte distrutti ed in parte fatti scomparire, alcuni si erano messi a cercarli, altri per motivi politici facevano soltanto finta di andarne a caccia, anche a livello di governo, senza trovarli, la vedova di Adamoli veniva persino messa segretamente sotto sorveglianza da Favagrossa, il quale ne dava avviso a Mussolini, che annuiva, nel timore che dei documenti così importanti, qualora fossero effettivamente esistiti, potessero finire nelle mani dei tedeschi. Se però vi dicessi dove erano i libri neri di laboratorio, con tutte le esperienze chimico metallurgiche, forse non lo credereste. Stavano nascosti in un cassetto segreto in fondo ad un comò del ‘600, accanto al giaciglio del piccolo Carlo Piola Caselli. E pensare che quell’energumeno, tanto presuntuoso quanto poco intelligente, non gli aveva voluto prestare nemmeno una culla di vimini in albergo, per poche ore, quasi come successe duemila anni fa: si era sentito talmente furbo, da non capire che aveva commesso una mancanza di rispetto verso se stesso. (69)

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(67) ) Giulio COSTANZI, in “Rivista Aeronautica”, I primi cinquant’anni dell’Aviazione italiana, a. XXXV, 3, marzo 1959, parte terza, scienziati, studiosi, inventori, Ing. Carlo Adamoli. Quando era presidente del C.N.R. il prof. Vincenzo Caglioti disse, a Carlo Piola Caselli, che gli aveva parlato del carteggio scientifico, di aver avuto, dal prof. Luigi Losana, del politecnico di Torino, chimico e strettissimo collaboratore in questi studi di Carlo Adamoli, un cubetto di berillio puro, che a sua volta donò ad Enrico Fermi, quando passò a salutarlo, in procinto di partire per Stoccolma e poi per gli Stati Uniti, versione che ha pienamente confermato in un incontro all’Accademia dei Lincei. L’Italia era all’avanguardia non solo in questi studi ma anche in queste realizzazioni che, nel turbinio degli eventi, forse non sono state fatte debitamente valere sul piano politico internazionale. Il berillio puro, essendo catturatore di neutroni, era stato utilizzato nella pila atomica e poi nella seconda bomba, quella di Nagasaki (di cui conserviamo le cartoline a colori, del 1920 circa, dei magnifici giardini).Quando gli astronauti sono sbarcati sulla luna, vi hanno installato un sismografo, fatto in lega di berillio.

(68) ) Luigi LOSANA e Carlo GORIA, Studio sul berillio, nota VII, Indurimento superficiale per diffusione del berillio (berilliatura)), lavoro eseguito col concorso del Consiglio Nazionale delle Ricerche, La Metallurgia Italiana, feb. 1943 (nella premessa, studio dedicato dal prof. Losana alla memoria di Carlo Adamoli, Torino, R. Politecnico, Ist. di Chim. Applicata e Metallurgia).

(69) ) Questo archivio nasconde, tra le sue pieghe, tanti aspetti inediti, arricchito con indagini parallele su un arco di circa due secoli e gli anni relativi al segmento comprendente le due guerre mondiali sono, forse, quelli più suggestivi, poiché più suscettibili di aprire delle finestre sulla storia contemporanea, date le caratteristiche particolari e desuete. Come corollario vi sono stampe antiche, anche di famose battaglie, litografie della grande guerra, fotografie, oltre a varie sezioni, Grecia, Francia, Spagna, Portogallo, Africa, Madagascar, materie prime, industria, invenzioni, brevetti e privative, ministeri militari, macchine da guerra, Leonardo da Vinci, tesoretto atomico, aerostatica, aeronautica, esploratori, personaggi, autografi, agiografia, uniformologia, “deltiologia”, militaria, napoleonica, mitologia, perestoica, filatelia, numismatica. A proposito di quest’ultima, la moneta con Vasco Nunez de Balboa il quale, attraversato il territorio di Panama, verso occidente, scoprì il Pacifico, quella di Hans Landwing, di Sun Yat-Sun, nel cui testamento spirituale c’era la conquista militare, di Yuan Shi Kai che, durante la guerra cino-giapponese, ha organizzato all’europea l’esercito, dell’imperatrice vedova Tzii Hsi, degli imperatori dal 1627; nella prestigiosa biblioteca, rare cinquecentine: in una miscellanea, le esequie di Carlo d’Austria principe di Spagna, con un sonetto, poco noto, di Annibal Caro, in onore di Carlo V, e per le esequie di don Giovanni d’Austria per la vittoria navale; la guerra dei trent’anni, tanto per ricordare solamente quelli rarissimi, l’Hist. de Suède sous le règne de Charles XII, con tutta la guerra del Nord, la Basvilliana in prima edizione, gli scritti di Foscolo sul Montecuccoli, ripresi da Cadorna, le guerre napoleoniche e successive, la fabbricazione delle armi. Intenzione di Carlo Piola Caselli è di conglobare tutto nel MUSEO EUROPEO, idea nata dalle ceneri della guerra mondiale. Comunque, anche il primato dell’Italia nelle questioni atomiche, mentre da un lato l’atomica ha fatto da deterrente, almeno tra le potenze (anche se purtroppo il mondo, malgrado la Pacem in Terris, continua ad essere pieno di conflitti), ci ha consentito di essere tra i paesi fondatori dell’Euratom. Vedasi anche: Carlo PIOLA CASELLI, L’archivio Piola Caselli, in Bollettino dell’ Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, 2010 e L’archivio segreto di Carlo Adamoli, in .