Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Giuseppe Alessandro ed Olga hanno avuto un solo figlio, Alessandro Piola Caselli, valoroso pilota nella prima guerra mondiale, sposatosi in Francia e, quindi, trasferitosi colà. Era membro della Soc. Geografica Italiana ed, oltre a parlare correntemente il russo, era traduttore ufficiale di cinese. Siamo così passati alle generazioni successive.
     Vittorio Piola Caselli (Genova 1881 - Roma 1973) ha partecipato alla grande guerra fino al grado di maggiore: il 15 maggio 1915 ten. di complem. al 160° regg. fant. di formazione, il 12 settembre capitano all’80° fant. in prima linea sul Pasubio, il 19 agosto 1917 con la 410.a compagnia di mitragliatrici St-Etienne aggregata al 1° battaglione del 42° fant., nell’offensiva in località Sober (Isonzo), guadagnando una med. di br. poiché, colpita in pieno la sua compagnia da una granata, provvedeva, sotto il fuoco incessante, alla sicurezza dei feriti ed al recupero delle armi. Una foto lo ritrae in trincea con i suoi mitraglieri nella val Posina (28 aprile 1917). Il 9 settembre al 144° fant. brigata Taranto, com. il 2° battaglione in linea, zona S.Marco (Gorizia). Dal 29 ottobre al 3 novembre, durante la ritirata di Caporetto, inquadrato nel c. d’a. di copertura della II armata, assumeva il comando di due battaglioni e mezzo del suo reggimento per attestarsi, di sua iniziativa, sulla riva destra del Tagliamento, al ponte di ferro della ferrovia di Codroipo, contenendo l’offensiva per un’intera settimana, sinché non ha ricevuto l’ordine di ripiegare al Piave; nel gennaio 1918 al comando del 2° battaglione del 144° regg. fant. prendeva posizione sul Monte Tomba, fino a fine ottobre; il 1° agosto era stato promosso maggiore, in questo periodo il suo battaglione aveva fatto parecchi prigionieri e nei primi giorni di ottobre compiva personalmente, in pieno giorno, con un suo ufficiale, un’accurata ricognizione delle linee nemiche, riportando notizie, schizzi, foto, cognizioni, utilissime per l’offensiva che stava maturando; infine il comando della XII armata francese lo decorava sul campo della cr. di guerra con stella vermeille “per la brillante parte sostenuta nella battaglia di Vittorio Veneto”. Il 28 luglio 1919 veniva ricollocato in congedo.