Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Hanno sposato, rispettivamente: Maria Teresa l’intendente Giuseppe Cordara Antona; il conte Angelo la baronessa Luisa Martin di San Martino, di Luca (sindaco di Torino nel 1835 con Carlo Pallio di Rineo); Luigi la baronessa Carolina Heldewier, di Albert, min. plenipot. dei Paesi Bassi; Carlo Giuseppe Teresa dei march. Costabili; Giuseppina il cav. Luigi Deleuse, sottosegr. al min. della guerra; Giuseppe Alessandro la contessa Olga Uvarov, figlia del ciambellano dello zar; Antonietta il nob. Visconti di Ozzano ed in seconde nozze l’avv. Orlando Stancanelli sostituto procuratore generale; Clementina il nob. Benedetto Orta di Torre Uzzone; Faustino, archivista di Casa Reale, la figlia dell’avv. Severino Battaglione ed in seconde nozze Maria Barbiano di Belgioioso, figlia del sen. Luigi; Ernesto, conservatore delle ipoteche, la nob. Amalia Chionio.
     Il conte Angelo Piola Caselli (Alessandria 1819 – Torino 1873), che molti, per la concomitanza delle loro gesta, confondono con il fratello minore Carlo, ha partecipato a tutte le campagne d’Italia, esclusa quella di Crimea. Già come sottoten. nel Novara Cavalleria si era guadagnato la medaglia d’argento al v. m. per il fatto d’armi fra Calzoni e Sommacampagna (14 giugno 1848) dove, accorso in aiuto del col. Maffei di Boglio, rimasto isolato e circondato dagli avversari, li metteva in fuga; quindi da capitano si guadagnava la croce di cav. dell’O.M.S. e di cav. della Legion d’Onore a Montebello (19-20 maggio 1859), venendo gravemente ferito alla testa ed in varie parti del corpo, tanto da dover esser portato all’ospedale, dove riceveva la decorazione. Questo episodio, oltre ad esser riportato nella relazione ufficiale e quindi nel volume La guerra del 1859 dell’Ufficio Storico dello S.M., ha fatto oggetto di un capitolo di Ottocento di Salvator Gotta, da cui ricaviamo il seguente paragrafo: