Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Non è questo l’unico incontro che faremo con il vincitore di Marengo. Infatti, Antonio Piola, nato ad Alessandria il 31 dicembre 1794, figlio di Michel Angelo e di Teresa Alasia (figlia del capitano Felice), ha sposato (1815) Luigia Caselli, pronipote del card. Carlo Francesco Caselli, il quale nel 1800-1801 aveva negoziato, a Parigi, il concordato tra il Primo Console e Pio VII.
     Essendo stato Bonaparte impegnato nella parentesi egiziana, rientrato a Parigi, aveva dovuto constatare che la Francia, senza la sua abile regìa, nel frattempo, aveva perso tutti i territori da lui conquistati palmo a palmo. Tornato in Europa, Napoleone si era mostrato sensibile, rispetto ai tempi del trattato di Tolentino, ai problemi della religione, specialmente in paesi con radici cattoliche, quali la Francia e l’Italia, anche perché ora non aveva di fronte un vetusto pontefice, ma il neoeletto nel conclave di Venezia, divenuto famoso quando, poco prima, come vescovo di Imola, aveva tenuto un’omelia piena di accenti democratici: segnale di notevole avanguardia culturale per i tempi. Passando il San Bernardo, con le artiglierie, aveva promesso ai frati, quasi in una specie di voto “laico”, che se fosse riuscito vittorioso, avrebbe fatto un concordato con il Papa; per lui era un momento cruciale, riconquistare l’Italia, ne andava del suo prestigio, ed anche se i frati si guardavano bene dal farne il minimo cenno, nei loro occhi atterriti aveva sicuramente letto tutto il loro sgomento. Ecco perché, in un attimo di riflessione, questa promessa, alla quale però ha tenuto fede.