Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     5 Gennaio 1910
     Faccio le stesse lamentele al Sindaco, ma ritengo che non si verrā ad una conclusione. Ho voluto andare io stesso all'Ufficio del Catasto a constatare essere molto indietro le copie delle parcelle catastali da Roma al mare necessarie per iniziare gli atti per le espropriazioni.
     Raccomando la massima sollecitudine senza badare a spesa.

     10 Gennaio
     Ho dovuto andare alla prima Pretura per difendermi nella causa penale di occupazione arbitraria dell'arenile di Ostia, intentata dalla Direzione del Demanio per i 48 metri quadrati di sabbia sui quali posa la capanna che mi ha servito e mi serve a persuadere la gente essere il mare davvero vicino a Roma. E pensare che il Demanio deve proprio a me di essere entrato in possesso dei 7 chilometri di arenile dalla foce del Tevere a quella del Canale di Fusano, senza avere speso nulla nč di opera, nč di denaro. Su altri tratti della spiaggia romana non ha ancora, dopo 40 anni dell'occupazione di Roma, ricuperata la proprietā demaniale litoranea, o, in alcuni casi, lo Stato per ricuperarla ha dovuto sostenere liti giudiziari interminabili.

     14 Gennaio
     Ho stabilito che, troncato ogni indugio, il giorno 20 sieno iniziate le operazioni di campagna per le espropriazioni.
     Esorto il Sindaco a non porre tempo in mezzo a definire col sub-concessionario e col Ministero dei Lavori Pubblici varie questioni ancora insolute, principali fra esse, a chi spettare la costruzione delle strade di Ostia Nuova; se al Municipio od al sub-concessionario e la determinazione delle condizioni basilari del disciplinare della concessione.