Dott.ssa Paola Olivanti
Dante Vaglieri alla Direzione degli Scavi di Ostia Antica (1908-1913)


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     L’allestimento dell’Antiquarium in cinque sale del Castello di Giulio II, dove Vaglieri veniva raccogliendo i reperti dei suoi scavi (della cui inventariazione e catalogazione incaricò Calza), era la ripresa del vecchio progetto di un Museo Ostiense già vagheggiato dagli archeologi pontifici (a tale scopo erano stati intrapresi i lavori di ristrutturazione del Casone del Sale) e mai realizzato. Il Castello, in realtà, era stato scelto come sede del Museo Ostiense già all’epoca della ripresa degli scavi da parte di Rosa e Lanciani (1878), come ricorda la lapide murata sulla rampa di accesso alle scale, ma nel 1890 Felice Barnabei, direttore del Museo Nazionale Romano, pensò di incrementare la collezione del costituendo Museo con i reperti ostiensi (essenzialmente iscrizioni, sculture e oggetti di pregio), che dall’Antiquarium, già in parte ordinato nelle sale del Castello, furono trasferiti a Roma. (32)
     L’attività di scavo di Vaglieri e dei suoi collaboratori si concentrò lungo il Decumano e negli isolati a nord di esso, con l’obiettivo di ricongiungere la necropoli di Porta Romana (già parzialmente indagata dal Visconti) al Capitolium e al quartiere intorno al settore settentrionale del Cardo Massimo. (33) Vennero così portati alla luce, o nuovamente indagati, e documentati il Teatro (fig. 7) con parte del Piazzale delle Corporazioni (fig. 8: piazzale in corso di scavo); la Domus di Apuleio e i Quattro Tempietti (fig. 9); la Caserma dei Vigili (fig. 10: prospetto della Caserma dei Vigili su via della Fullonica, con Prof.) con le attigue Terme di Nettuno (fig. 11); la via dei Vigili con il mosaico delle Province e le strutture ad esso relative (fig. 12); la necropoli della via Ostiense, che fu indagata fino al suo limite meridionale costituito dalla via dei Sepolcri; il c.d. Piccolo Mercato con inglobate le mura in opera quadrata del Castrum; il c.d. Palazzo Imperiale. A Vaglieri si deve inoltre la scoperta ed il riconoscimento della Porta Romana, erroneamente indicata dal Visconti nell’apertura secondaria al termine della via dei Sepolcri. Proprio in questo settore della città, intorno a Porta Romana e alla porta di via dei Sepolcri, Vaglieri effettuò una serie di sondaggi in profondità allo scopo di ricercare le tracce dell’antica colonia ostiense di età regia (fig. 12A).

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(32) Il Museo Nazionale Romano, inaugurato nel 1889, era stato voluto ed allestito in due sezioni (le Antichità urbane alle Terme di Diocleziano e le Antichità extraurbane a Villa Giulia) per raccogliere i reperti degli scavi che si andavano effettuando dal 1870 a Roma e nel suburbio.

(33) Per le relazioni sull’andamento degli scavi ad Ostia Antica si vedano le relazioni inviate mensilmente (tranne rarissime eccezioni) alla redazione di Notizie degli Scavi a partire dal dicembre 1907 fino al dicembre 1913: l’ultima, pubblicata postuma, è stata riordinata e pubblicata da G. Calza, ma a firma ovviamente del Maestro..