Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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     Nell'Archivio Sofocle Důsmani, conservato nell'Archivio Storico e Letterario Ellenico (E.L.I.A.) di Atene, vi č infatti una fotografia della corazzata in navigazione, con la seguente didascalia e firma: <>. (122)
     Nel corso della cerimonia del varo del “Pisa”, avvenuto il 15 settembre 1907, Salvatore Orlando aveva accennato alla nascita di una potentissima societŕ a La Spezia, la Vickers Terni, capitale 10 milioni di lire, per fabbricare armi e munizioni per la marina militare e per l'esercito: Giuseppe Orlando ne č presidente, ma nel consiglio d'amministrazione vi č pure Malenchini, il sindaco di Livorno.
     La “Gazzetta Livornese” aveva scritto: “La nuova industria sarŕ di vantaggioso ausilio al nostro importantissimo cantiere navale”. Infatti, cosě, il cantiere livornese ed il fratello genovese si erano ritrovati nella condizione di poter essere autosufficienti e di poter, quindi, assumere l'impegno di fornire navi complete di artiglierie e di corazze, come aveva poco dopo sottolineato Giuseppe Orlando, in occasione dell'inaugurazione dei nuovi uffici di piazza Mazzini. (123)
     Giuseppe Orlando, in occasione del varo del “Pisa” aveva pure accennato alla fusione con la Terni e la Odero, consentendo cosě la costruzione dell'incrociatore “Pisa” a Livorno e del “Lepanto” a Genova, trovandosi La Spezia equidistante tra le due cittŕ. (124)

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(122) << “G. Avérof” se rendant à Spezia – 29 Janvier 1911 – G. Orlando>>, riportata in E. GARDIKA-KATSIADAKI (Ε. ΓΚΑΡΔΊΚΑ ΚΑΤΣΙΑΔΑΚΗ) e G. CHARONITIS (Γ. ΧΑΡΩΝΙΤΗΣ), Ibid, pp. 62-63, con didascalia parzialmente errata, perché dice alla base di Spezia in Adriatico anziché nel Tirreno. Nota che a poppa vi è la bandiera italiana.

(123) V. MARCHI, M. CARIELLO, Ibid., pp. 142-143.

(124) Ibid., p.140.