Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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     Riferisce del particolare momento del varo dell'Avérof nel mare tra l'entusiasmo della folla. Dopo la benedizione l'ambasciatore greco D. Metaxas ha pronunziato un discorso patriottico, battezzando questa corazzata “Giorgio Avérov”, ed ha infranto una bottiglia di champagne sul fianco dello scafo. Poi, bene, lentamente e maestosamente essa è scivolata in mare, di poppa, battezzandosi per la prima volta nelle onde. La felicità è stata impareggiabile. La nostra fotografia si riferisce a quando la poppa per la prima volta verginalmente bacia improvvisamente, agitandole, le acque territoriali italiane. Tutti sono commossi ma i fogli greci non hanno pubblicato i particolari del varo.” La Verità” dopodomani domenica 7 marzo riporterà, del varo: La benedizione, i discorsi e i brindisi. Il grandissimo pregio della nuova corazzata. Il palpito di gioia del cuore greco! (119)

     
L'Avérof si arma a La Spezia

     Dapprima l'Avérof è stata tradotta nell'altra darsena del cantiere navale nel Porto Mediceo, sempre a Livorno, per completare l'allestimento. (120) Si è quindi trasferita a La Spezia, per esser corredata degli armamenti e delle corazze, come leggiamo in un trafiletto della “Gazzetta Livornese” del 29 – 30 gennaio 1911, intitolato “La partenza dell'Avérof”:
     “Alle 10 e mezzo l'incrociatore Averoff, il potente incrociatore ellenico costruito dal nostro Cantiere Orlando, ha lasciato l'avamporto, dove era ancorato, ed è partito per la Spezia, seguito a breve distanza dalla nave ellenica Canaris, che trovavasi nel nostro porto da circa due mesi”. (121)

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(119) I Alithia, (Η Αλήθεια), 5 marzo 1910, immagine riportata da E. GARDIKA – KATSIADAKI (Ε. ΓΚΑΡΔΙΚΑ- ΚΑΤΣΙΑΔΑΚΗ) e G. CHARONITIS (Γ. ΧΑΡΩΝΙΤΗΣ), Ibid., p.16.

(120) V. MARCHI, M. CARIELLO, Ibid., p. 137.

(121) Gazzetta Livornese, 29-30 gennaio 1911, a p. 2.