Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 22 scrive a Savelli a Firenze di un foglio di P. Lomi “con cui ci dà notizia d’essere stato nominato Lettore di quella Centralità o Municipalità, e con ciò si scorge non esser vero altrimenti che sia stato soppresso quel Conv.to: può anzi concepirsi qualche speranza”. Non ha più luogo suggerire che ricopre la cattedra del seminario di Cortona, che si potrebbe dare a P. Giuseppe Damiani che, lasciata la reggenza di Faenza, si ritirerà a Perugia. (462)

     Malgrado il proposito di non riscontrare gli auguri fa qualche strappo alla regola impostasi, ringraziando Dini a Lucca e P. Filippo Giusino a Siena.

     Il 23 nell’inviare la patente quaresimale a P. Filippo M. Perando a Genova lo redarguisce come indiscreto a chiedere due giovani ed inopportuno, dati i tempi.

     Al P. Carlo Silvetti a Vogogna si dilunga sui viaggi dispendiosi, ricorda di far vidimare la patente di predicatore alla curia di Novara, approva la scuola di etica a beneficio di quella popolazione.

     A Falchi a Cuglieri esprime consolazione che, se non estinti, sian almeno sopiti i torbidi in quei conventi, suggerisce di pensare per maggio ad un nuovo superiore che gli succeda, se verrà a Roma si vedrà con il nostro successore di sistemarlo, deve decidere se spedire colà come lettore P. Picchetti. Sollecita le tasse.

     A Baroni a Lucca “Nei Conventi dell’Emilia per ora non comandano più né i Provinciali di Matova né di Romagna. Comandano le Centralità, Municipalità … Massa però sussiste ancora e l’espulsione de Religiosi dal Convento di S. Giovanni non è cagionata che dall’alloggio delle Truppe Francesi, quale cessando è sperabile che i Religiosi ritorneranno. Così fossero per ritornare ne’ Conventi Cisalpini. Ma temiamo eziandio per quelli che sono ancora in piedi”. (463)

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(462) Il 22 a Savelli (cont.: non sarà paragonabile a P. Batini, non potrebbe soddisfarlo, date le circostanze, che era destinato alla regg. di Faenza da Senigallia, ma per paura non vi è voluto andare, soggetto probo ed assai studioso).

(463) Il 23 ai PP. Baroni (cont.: priore di S.M. in Via, giovane cuoco, visita, frà Luigi Masi il conv. gli dovrà pagare il viaggio, Parma, prov. di Mantova, P. Vallaperta deve assentarsi per il capitolo), Fil. M. Bertolotti a Genova (quar. e P. Perando), Paolo Marchetti a Sommariva, Gio Ang. Fil. Porro a Cassine (nessuna disposiz., timori di perdere il conv.), ringrazia degli auguri i PP. Pietro Galassi a Bologna (i rimasti fuori della repubblica), Clem. Zampi a Orvieto (che la sua podagra gli porti presentem. rispetto, eventuale pulp.), Gio Ang. Bazzoni a Senigallia (non sappiamo che rifugio additargli, preghiera al Sig.), Mich. Ang. Borri a Mendrisio (f.llanza per quel segr. di legaz., bacc. Morelli) prof.° Vinc. Sciocchetti a Montescudolo via Rimini (lic., per ulteriore lic. s. congreg.), Gir. Prigioni a Città di C., Bonf. Cotta a Foligno, Luigi Ghersi a Parma (predica a Fontanellato, assistere alla concl. di P. Muggelli, Cam. Bruschetti a Bologna (recapito per Perugia), Callisto Guiducci a San Marino (quar. del Piobbico), Luigi Grati a Pesaro (prof.° Gasparoni o lì o nei conv. della Cisalpina vicino ai parenti, “Si lascia in libertà di fare quello che il Sig. gli inspira”), avv. Mutarelli (riduz. delle messe).