Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Anche a Stabilini a Parma trasmette la deputazione in vicario generale e presidente per il capitolo provinciale, considerate le buone sue qualità. “Non intervenendo i Religiosi degenti nel Territorio della Cispadana, si può il Capitolo celebrare senza di loro” come era prima con la separazione dello Stato di Milano”. “Il P. Teol. Gualdi sarà afflittissimo per la perdita del suo convento, epperò godiamo, che nella clemenza di S.A.R. abbia trovato di che consolarsi nella disgrazia”. (391)

     Il 26 ad Argelati a Velletri fa avere un grosso involto per la fondazione per la parrocchiale di Montelanico, tramite i conventuali anziché tramite la posta. A Piraccini a Cesena, oltre alla conferma dei priori, chiede ironicamente una nota, “onde stiamo in attenzione de’ suoi pregiati caratteri”. A Rossi a Montefano riflette sulla partenza il 1° maggio dei due preti francesi, che dovrebbero venir sostituiti, date le circostanze di quel convento, rappresentate anche all’emo vescovo, ma qualora egli dovesse decidere in modo “preciso, ed assoluto, converrebbe chinare la fronte”, intanto “noi non attendiamo che un raggio di luce” per erigervi uno studio. (392)

     Il 28 avverte Baroni a Lucca che il curato Cristofari ha scritto da Bologna che l’archivio di S. Giorgio relativo alla sua provincia sta per essere portato ai Servi, poi per riavere il tondo in peltro, due grandi caldare e due pignatte di rame il generale od il provinciale devono farne istanza al sig. Legnani, capo della giunta, il quale vorrebbe però trattenere la porzione spettante al convento soppresso, ma il curato gli ha risposto spettargli 1/36° poiché erano 36 i conventi della Provincia. Un conteggio un po’ cabalistico, nel quale non entriamo in merito!

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(391) Il 22 a Stabilini (continua: Rettor prov. era il fù P. Canonica e prosocio P. Bosio, prov. Mariani, P. Gio Ant. Rossi, ci consola la rimanenza in Reggio del regg. Lomi, e vorremmo che il pentimento dei PP. m.ri Majnardi e Bovi fosse veramente sincero. Dispensa casi riservati).

(392) Il 26 ai PP. Niccolò Hanché a Città di C. (di non essersi ancora presentato l’ab. Gagliardi per la professione di quella pia adunanza della Madonna delle Grazie. Raccomanda concordia, carità, la sera chiudere la porta “perché potrebbero i giovani abusarne stando fuori con scandalo”), Belluomini (vigilanza, quanto all’economico “in visita gen. non rimasimo troppo soddisfatti di quell’amministrazione singolarmente dei Libri del Granajo”, in ordine morale “parecchi i ricorsi”, passate le carte al P. socio che verificherà, “videat et provideat”, P. Malaspina, Annibaldi ad Ischia di C., economico al P. Simi. “Se dalla Romagna succedesse la temuta espulsione avremmo bisogno del P. Regg. Deaugustinis” e per la Romagna i PP. Damiani e Gadini. P. Mariani a Portaria, ma ha lasciato la Toscana, P. Gazzani a Viterbo sulle conf., dispensa ad interv. alla Dieta a P. Bernasconi).