Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Al P. Filippo Dal Pozzo ad Imola : “Le nuove nre circostanze, che non Le saranno ignote, non di danno luogo per ora a fare il passo suggerito con Mons. Arciv. di Ravenna. D’uopo è attender l’esito di questa disgraziata crisi”. Approva i passi con le autorità (suoi buoni padroni) per tener viva un po’ di compassione verso quel convento, poiché la cultura spirituale del popolo sentirebbe grave incomodo dalla sua soppressione. (342)

     Riscontra P. Filippo Fabbrini a Spoleto delle notizie sulla festa per l’apertura della chiesa, raccomandandogli di ringraziare il vescovo e mons. Napulioni.

     Intanto gli inglesi, assicuratisi il possesso di Portoferraio, si son concentrati sulla rovina del commercio genovese, non solo col blocco del porto della Superba, ma anche di tutti i legni intenti al commercio con le due riviere. Stando da alcuni giorni ancorata tra San Pier d’Arena e la Lanterna una tartana francese carica di munizioni e di attrezzature militari, l’11 settembre gli inglesi l’anno arrembata, portandola verso il largo, per evitare l’atiglieria della costa, allora i francesi per rivalsa obbligano la Repubblica di Genova a dichiarare chiuso quel porto ad ogni legno inglese, ma questi rispondono esser stata quella città a violare la neutralità, cannoneggiando navi inglesi. Questi ultimi hanno acchiappato anche l’Isola di Capraia ma hanno perso la Corsica, dove sin da giugno si son registrate molte ribellioni.

     Il 1° ottobre Caselli scrive al P. Teodoro Marchetti a Torino sul quaresimale, a mons. Argelati a Tivoli lieto che l’aria gli faccia bene, ad Alessio Maccolini a S. Fiorenzo sul breve di secolarizzazione, raccomandandogli la “salute dell’anima”, a Rabbi a Budrio “Purtroppo dappertutto ormai si teme di soppressione de’ Conventi, e ci persuadiamo dell’afflizione, che proverebbe se mai succedesse colà, l’unico scampo è di raccomandarci al Sig.re”. (343)

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(342) Il 28 ai PP. Fil. Padovani a Senigallia (ringr. dell’ultimato affare di Pesaro, sentenza da pron. per la secolarizz., situaz. complessa), Buonagiunta Tazzi a Pesaro (stanza a Parma per P. Placido Guiducci, dim. per P. Alloggi).

(343) Il 1° ottobre ai PP. Fil. Padovani a Senigallia (P. Diani per Pesaro), Fil. Matteucci a Città d. P. (P. Pichi, avvento in cattedr., P. Pontremoli e catechismi, soddisfaz. del vesc.), Dazzini a Città di C. (idem), Rabbi (continua: PP. Antonini, Minarelli, Lodi), Negri ad Alessandria (pat. regg. per Genova a Vinay per prima dei Santi, visita, Castellazzo, pulp. di Cassine, pat. conf. per i PP. Vanzetti e Valsecchi?), il 5 ai PP. Belluomini a Montefiascone (tramite P. Domenichelli carte processo Goveani, P. Solinas ricogniz. sulla pistola che più interessa), Piraccini a Cesena (PP. Bernardini e Fellini, attestati rilasciti a Budrio non obiettivi, rivelatisi vagabondi ed indisciplinati), il 7 al P. Angelico Cardi a San Miniato (affari partic.)