Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 7 al P. Giac.° Filippo Cocchiaroli a Perugia a S. Maria Nuova, essendo stato destinato dal capitolo a Senigallia, se ha difficoltà se l’intenda col provinciale ma aggiunge “non la soddisfazione del proprio genio, o controgenio deve essere il vero mezzo, onde conservare la propria pace, ma bensì l’affabilità, l’amore e la benevolenza verso tutti, per cui si giunge a guadagnare gli animi più stravolti”. (315)

     Particolarmente interessante è il documento, finito a Parma, tra le carte personali di Caselli, datato 7 maggio 1796, prendente in esame il voto di G. B. Molinelli sulla memoria data li 14 febb. 1795, sui Motivi dell’opposizione del Vesc. di Noli (Benedetto Solari) alla pubblicazione del Decreto del S.O. di Genova relativo all Costituzione ‘Auctorem Fidei’ del Nro S. Padre Pio VI, e della denunzia fattane al Senato con lettera del dì 8. 8bre 1794. (316) Nelle varie disquisizioni, oltre alla necessità del ‘placet’, quella sull’infallibilità del Papa, ed il rifiuto di sostenre queste tesi da parte del vesc. d’Albenga Paolo Poggiolo.

     Intanto Bonaparte, guadata Scrivia e Staffora, portatosi il 6 a marcia forzata a Castel San Giovanni, sulle rive del Tidone, la mattina del 7 con una divisione di 5.000 granatieri e 1.500 cavalli è sul Po, di fronte a Piacenza e, malgrado due squadroni d’usseri sulla sponda opposta, l’8 si gettano sui battelli per guadagnarne la sponda. Il 10, con la battaglia di Lodi, fatti piazzare personalmente due cannoni alla testa di ponte, affinché non venga demolito, il generalissimo sbaraglia l’esercito austriaco, potendo così entrare, cinque giorni dopo, trionfalmente, a Milano. Battuti i piemontesi, non ha tempo né voglia di suscitare la rivoluzione in Piemonte, preferendo incalzare subito gli austriaci. Intanto, con l’armistizio di Cherasco, il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, approvato con il trattato di Parigi del 15, cede alla Francia Savoia e Nizza. Il 16 la Lombadia diviene Repubblica Transpadana.

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(315) Il 7 ai PP. Cocchiaroli (continua: P. Paci nel portarsi a Bologna si trattenga 1 m. a Montefano sua patria, non si esponga al baccell. nel pross. capit. di Romagna), Mariani a Reggio (fac. per la visita pastor. e delegaz. per la vis. a Borgo S. D., Dom. Allomelli, intendiamo solo che se ne prenda cura direttam., senza investire noi, poco edotti delle sue stranezze; lodev. contegno in Parma, P. Stabilini, P. G.B. f.llo di Dom. Allomelli, pulp. prof.° Gatti), Franc. Solinas a S.M.N. (prof.° Goveani, intimargli di partire per Città d. P.), Negri a Caselle (pensare al soggetto da promuov., dimesso dagli studi P. Lodi da Genova e per Torino regg. Ravanoni, prof.° Goveani da S. Gior. a S. M. N., resosi petulante, destinato a Città d. P. ed in pubblico ha strappato la ns. patente e protestato che non vuole andarvi, abbiamo pazientato e dissimulato ma, se non ubbidisce, andrà a far compagnia al Trolli, ci dispiace per i suoi parenti).

(316) Lo scolopio G.B. Molinelli, capofila del movimento filogiansenista ligure, pubblica e diffonde gli scritti del vesc. Benedetto Solari al senato, riportati in Motivi dell’opposizione del vesc. di Noli, in (DEGOLA), Riflessioni in difesa di mons. S. de’ Ricci; Marina CAFIERO, Degola, Eustachio, il Diz. Biogr. degli It., v. 36, 1988. Caselli si rifà anche alla Collezione di Provvidenze Pontificie dipendenti dai Concordati tra la Santa Sede e Sua Maestà il Re di Sardegna sopra l’Immunità e l’esercizio della Giustificazione Ecclesiastica, In Torino, MDCCLXX, Nella Stamperia Reale. Archivio della Curia di Parma, Caselli, 10/c, Noli, ff.11.