Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il fiorentino Buonarroti aveva sottoposto al Direttorio dei piani rivoluzionari in Italia, dove non mancano borghesi i nobili illuminati, Saliceti sarebbe stato incline, ma l’incaricato d’affari a Genova Cacault è diffidente, lo stesso Bonaparte è assai cauto. Poi, nuove istruzioni raccomandano a Saliceti non di chiamare i popoli alla libertà, ma di trarre tutto il profitto possibile dalle conquiste, cosicché impone tre contribuzioni di guerra, una ai comuni, una alla Chiesa e la terza ai nobili possessori di feudi. Scorte di sale e tabacco vengon vendute a profitto dei francesi, confisca i fondi degli istituti di beneficenza, mette le unghie anche sulle casse dei monti di Pietà i quali, al di là delle intenzioni di Sisto IV per anticipare denari ai poveri, funzionano ormai come banche di depositi cui le classi agiate affidano i loro capitali in denaro od in gioielli. (317)

     I ducati di Parma e di Modena hanno dovuto firmare armistizi onerosi assai.

     I primi milioni mandati a Parigi vengon accolti con gioia, “con le vostre baionette – scrive La Reveillère a Saliceti – voi trovate più denaro che noi con tutte le leggi finanziarie”, raccomandando “Imponete e riscuotete tributi con rigore e rapidità” raccomanda il Direttorio, poiché “E’ nei primi momenti della vittoria che il vinto paga senza discutere”.

     Non parliamo della trasfusione di opere d’arte. Al passaggio dei carri che trasportano verso Genova le ricchezze di Milano nascono risse tra i soldati di scorta e la la popolazione, vicino a Lodi Saliceti deve nascondersi. Pavia, che ha chiamato il popolo a raccolta, vien saccheggiata e vien inoltrata a Genova una preda ancor più ingente.

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(317) Una caricatura evidenziata da Godechot rappresenta Beaulieu che balla la carmagnola, Saliceti suona il clarinetto, Bonaparte con pistola in pugno tende il cappello chiedendo soldi agli spettatori, i principi d’Italia, tra i quali uno regge la candela per illuminare la scena, è il re di sardegna lasciato con la sola camicia; la battaglia di Lodi vien fatta incidere da Faipoult a Genova, Bonaparte con vessillo passa il ponte sull’Adda: esse segnano l’inizio dell’iconografia napoleonica, satirica ed eroica. FUGIER, Ibid.