Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 24 si rivolge al P. Giuseppe Maria Savelli, rettore a Firenze alla SS.ma Annunziata, pregando il Signore che l’ispiri e gli dia forza e coraggio, per il bene della provincia. Gli compiega la licenza per frà Andrea Ricci di portarsi a Roma alla visita devozionale dei luoghi santi. (213)

     Il 29 conferma a mons. Roberto Costaguti a Borgo San Sepolcro di aver già da tempo spedita l’aggregazione desiderata dal commendator Fernandez, invece non si può accondiscendere all’interessamento manifestato verso P. Perilli, “lo faremmo volentieri, ma abbiamo il dispiacere di dover(g)li dire che questi, va ad importunar ora gli uni ora gli altri per ottener grazie, avendo noi dovuto rispondere anche all’Emo Protettore, senza peraltro che egli abbia tratto profitto nella sua condotta”.

     Redarguisce il priore di Ischia di Castro che accorda asilo ad un reo d’omicidio, di nome Antonio, non solo inquisito dai tribunali competenti ma già condannato, esortandolo a dimetterlo ed intimandogli di guardarsi bene in avvenire dal prendersi arbitrii contrari alle leggi ed alla religiosa decenza.

     Si rallegra con Facchini, oltre che del felice incontro del suo quaresimale a Piacenza, (214) che abbia fatto la trasfusione di 40 scudi da spalmare tra i suoi vari creditori, tramite P. Parisi, che nomina suo economo al posto del defunto Giberti.

     Il 1° maggio, ben persuaso dello zelo di P. Bonfiglio Guelfucci a Belgodere, gli è grato d’aver accettato la deputazione, malgrado l’età, per salvare almeno la maggior parte dei conventi in Corsica ed assicurarne la sussistenza. Confortato dalla presenza al suo fianco di P. Giuseppe Mortini (cui riscontra la sua del 29 marzo ricevuta con l’ultimo ordinario di Firenze), per mettere in condizione quel governo di verificare ed approvare, quando il parlamento abbia fissato il futuro stato dell’ordine. Occorrendo contrarre qualche debito ed alienare qualche effetto, in base alla relazione procureremo le necessarie facoltà, se sarà conveniente radunare i PP. vocali per eleggere legalmente i superiori, invieremo la citatoria opportuna, se potremo, oppure la chiederemo a Sua Santità, ma se ora intanto deve costituirli provvisori, lo faccia. (215)

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(213) Il 25 ai PP. Sost. Ravaglia a Forlì (pat. conf.), Ant. Placci a Faenza (dispense ai PP. vocali ad interv. al capitolo, deciderà P. Dini, anche per andare in campagna a curarsi), Gio Ang. Belluomini a S.M.N. (tramite ab. Cesare Accorsi, attestati, P. Paoletti, parroco di S. Cristoforo, sigg. di comunità, lun. partirà per Cibona il proc. gen. per prendere un po’ d’aria. P. Bernasconi, approvato dalla curia, passato alla cura di S. Nicola in Arcione, “Auguriamo prosperità nelle sue visite”), Cam. Bruschetti a Parma (giusta economia di tempo nella predicaz. e buona condotta di quei giovani, P. Griffini speriamo sia costante nel suo ravvedimento, prematura la conclusione pubblica in teologia), il 25 ai PP. Pir. Dotti a S. Gius. (processo trasmessoci), Gio Ang. Mazzasogni ai Servi (insussistente la difficoltà da alcuni promossa che possa esser vocale al capitolo dell’anno venturo, promoz. dei PP. Piraccinni e Pichi, come sa anche il P. reggente Bevilacqua e lo partecipi al P. Cella, PP. Rabbi e Dini), Vinc. M. Alisani priore di S. Dom. e inquisitore del s. offizio (affari particolari), alla march. di Cariffe a Benevento (lamentatasi della condotta poco saggia e meno pia di P. Mattei, circa la devoz. all’Addol., siamo applicati per porre rimedio).

(214) Il 29 ai PP. Giac. Fil. Cocchiaroli a S.M.N. (lic. allo stud. P. Pell. Beltrami), Luigi Bonomi a Ferrara (dispensa al capitolo), Ottaviano Colacicchi a Foligno (quar. a Montefano, si vedrà, P. Stefanelli), Paolo Alessa. Piraccini a Cesena (disapprova che “nelle presenti circostanze” si trasferisca a Bologna prima del tempo fissato per il capitolo, ma solo 1 o 2 gg., PP. Galassi e Conti, “ma alle ampollosità di questo non si appoggi”, P. Bevilacqua e pieghi), Fil. Padovani a Senigallia (supposti disordini di P. Cecchini per procurare rimedi opportuni), Fil. Vallaperta a Guastalla (felice ritorno dalla predicaz., ns. facoltà per la visita che sarà presto per intraprendere, per il P. socio non sappiamo, P. Assandri non si è visto, forse P. Pizzoli esaminerà a ns. nome i giovani e ci ragguaglierà, tramite Bevilacqua spedite conferme dei priori, mancano Castel San Giovanni e Senigallia, attendiamo le sue determinaz., quar. del ’96 per lui, avvento e quar. di Guastalla trovi lui, “che di buon grado benediremo”), Fil. Dini ai Servi (PP. Rabbi, Bonomi, processo Conti, Giberti “La citazione d’un morto fa prospettare che sia questa una delle solite bugie”, abboccamento con l’arciv., presentato dal sig. podestà, risultato a lui poco favorev., falso che sia ricorso a questa congreg., “non abbiamo paura”,”che ricorra pure”, abbiamo risposto; don Gio Porcet deve dire dove voglia fondare la comp. de’ Sette Dol. e chi il correttore), Gio Ang. Tommei a Senigallia (quar. di Piobbico impegnato con Bodrati, lo interpelli).

(215) Il 1° mag. ai PP. Mortini (continua, lodando lo zelo, nella ben cominciata carriera), Gius. Savelli a Firenze (ha ricusato la carica di prov.; piacere che rimanga all’ordine la lettura di teol. al semin. di Cortona, P. Bazzoni idoneo, ma appart. ad una prov. scarsa di soggetti, abbiamo tutta la propensione per essa, ma non possiamo prescindere dalle altre “che sono unite con il corpo”).