Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 17 assicura P. Filippo Zampa a San Pedretto di aver parlato con l’em. Antamori vesc. d’Orvieto, che “ci” farà avere l’attestato della celebrazione delle messe con obblighi residuali della chiesa di S. Pietro in Corte del 1793, in base ai rescritti pontifici del 28 agosto 1793 e del 5 febbraio 1794. Con Belluomini a Gubbio soppesa la parte debitoria dello spoglio di P. Zannutis, cavallo mantenuto per 10 anni, cioccolata e caffè, usanze circa i quadrupedi di priori, sindaci, fattori, mantenuti dai conventi, che poi se li rivendono, perciò è importante sapere se usato per sé o per il suo ufficio e mantenuto tutto a carico del convento o metà e metà. Dal libro del granaio dovrebbe risultare di fave ed avena per esso, dai registri caffè e cioccolata. (185)

     Il 20 conviene con P. Bonfiglio Natini, priore a Broni, nel pavese, sull’esorbitante alterazione dei cambi ma, per il pagamento che vorrebbe regolare con P. Camillo Marazzani a Roma, dovrebbe trovare qualche buona occasione di mediocre perdita. Promette a P. Gio Batta Celsi a Venezia che gli invierà presto la citatoria per indire il capitolo provinciale e la nomina a presidente, è lieto si sia candidato per il quaresimale di Brescia, allega la patente per Budrio per P. Masetti e si dice contento se i due conventi di Padova potranno unirsi, “a gloria di Dio”, a Verona. Precisa al sig. Antonio Armanni, al conte Orazio Fabiani ed al cav. Luigi Fonti a Gubbio che l’eventuale trasferimento altrove di P. Simi non sia di sua competenza. (186)

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(185) A Belluomini (continua: P. Simi, conteggi vari), al P. Fil. M. Batelli a Narni (loda virtuosi sentimenti).

(186) Il 20 ai PP. Gio Gius. Alessandria a Morra (messe per i rel. def., prov. Ferrero, ricorrere alla rev. Fabbr. di S. Pietro), Gio Ang. Baudisson ad Asti (frà Gio Ang. Boggialla, obbedienza che gli deve far osservare), Gio Ant. Negri a Caselle (Baudisson, Boggialla, P. Zuffinetti partito da Bardi, vagabondo da mag., col pretesto dei panegir., asserisce che a Bardi era invivibile per la povertà del conv., scrisse a Torino per fare l’annualista), Gio Ang. Belluomini a Gubbio (prof.° Caroselli, PP. Gonella e Solinas, frà Amad. Ciaffoni, sacra congregaz. a cui si riportò il sig. duca Braschi, Civitella. P. Simi si è reso odioso a tutta la città, non solo i tre noti signori, ma parecchi altri cav. e dame, a Perugia, Senigallia ed altrove. Curti da Guastalla è passato in S. Pietro in Corte, rubacchiò alcune cose del fù Bonfichi, ripartì per la strada della Bresciana. Priore Colacicchi finalm. partito per Foligno, nota relig. def., sig. Conventini), Pell. Lena a Lucca (quar. ai Servi, auguri), Gio Ang. Mazzasogni ai Servi (maggior n.° di studenti, prediche, P. Cella), Gio Ang. Achilli a Cesena (auguri), Tom. Pichi a Pesaro (stampa o ristampa della corona di M. Addol.?), Agabito Boccanera a città di Castello (sottrattosi alla predica di S. Angelo in Vado, loda la sua prudenza), avv. Mutarelli (auguri), mons. Fil. Pacetti a Perugia (auguri), Gio Ag. Tommei a Senigallia (conclusione di Gualdi a Senigallia, quar. al feudo Della Genga della famiglia del futuro Leone XII), Gio Ang. Stabilini a Reggio (ammoniz. a Taddei. Gradimento del vesc. di Carpi per la fratellanza).