Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     A mons. Ottavio Angelelli, vescovo di Gubbio, riscontra di aver trovato, appena arrivato, una sua lettera a favore del laico frà Amadio Ciaffoni onde, nel ricorso alla sagra congregazione contro P. Simi, non abbia a passar guai, qualora questi divenisse priore, precisandogli che a lui non spetti entrare nel merito dell’elezione, ma solo di verificarne le eccezioni canoniche. Comunque, rassicurando di aver sempre presenti le premurose insinuazioni di monsignore, mette garbatamente dei paletti: pur non credendo pienamente innocente il raccomandato e “purché si contenga nei limiti che gli convengono rapporto ai suoi maggiori”.

     Rassicura il concittadino sig. Giuseppe Sardi a Castellazzo circa il noviziato del figlio “trasferito per le presenti luttuose circostanze a Reggio”, aggiungendo riguardi per la stimatissima sua persona.

     Dalla lettera al procuratore gen. Prosperi a S. Marcello possiamo trarre qualche altro dettaglio: “Ringraziamo Dio, che questa spedizione siasi avuta in tempo, e se non si potrà avere dispensa dalla tassa, o ribasso, vi vorrà pazienza”. Lo incarica dei più ossequiosi ringraziamenti a mons. Mariscotti, paghi l’occorrente e, date le solite mance, ragguagli il provinciale. Il viaggio è stato felicissimo fino agli Angeli dove, per non aver trovato i cavalli, si è dovuto pernottare, relazionando quel sacrestano affinché sia fatto reclamo al generale delle poste. Questa mattina si è dato principio agli esami. Dal Facchini già ce l’aspettavamo che avrebbe preso qualche impegno di panegirici. Ossequi al P. Clementi.