Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 26 a Testafochi a Torino “E’ dubbio ancora, se dentro la settimana entrante parta il Papa per le Paludi (Pontine), e quindi è dubbio ancora se … potrà avervi e spedire il Breve desiderato. L’abbiamo noi raccomandato efficacemente, e come lunedì partiamo per Perugia, abbiamo lasciate al P. Rmo Proc. Gen. le opportune istruzioni”. Poi al P. Sostegno Palmieri a Centuri, in Corsica, dove è tornato e vorrebbe rimettere in sesto il convento, benché spogliato di beni stabili e mobili, in abbandono. E’ sito in un pittoresco borgo di pescatori sulla costa occidentale, proprio sul ‘dito’ rivolto verso Genova. Riguardo P. Leca ed altri, assoluzione se mostrano vero pentimento. Sul rimanente è d’uopo “aspettare le risoluzioni dell’Assemblea Generale della Nazione, non trascurando i mezzi opportuni presso la medesima”. Spedisce questa lettera compiegata a Livorno, al march. Emanuele de Silva che la inoltrerà. Avverte Vallaperta di avergli inviato, tramite P. Grossi, la reliquia di S. Teresa per la signora Margherita Ortalli e le patenti per i priori. Il convento di Borgo San Donnino rimane tuttora in “statu translationis”, “però per disposizione Pontificia unicam.e dipendente da Noi”.

     Finalmente Caselli arriva a Perugia, lo raggiunge il sospirato ‘breve’ che il 3 maggio di buon mattino, dopo deve assistere agli esami, da S. Maria Nuova inoltra a Testafochi a Torino, con la circolare revocativa del capitolo, poi dal procuratore gen. riceverà la lettera d’avviso di spedizione di esso a quella segreteria degli affari esterni, cui farà capo per ritirarlo e quindi passarlo all’”Exequatur”, onde a suo tempo possa pubblicarsi ed avere il suo effetto. Disintimato il capitolo resta che avvisi i nominati nel ‘breve’ ed i vecchi definitori provinciali, perché intervengano alla dieta. (155)

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(155) Il 3 ai PP. Pietro Ferrero ad Alessandria (iter attivato del ‘breve’ affinché ragguagli il P. socio, il P. Schiavi ed il nuovo P. socio futuro, “siamo qui per assistere al capitolo e questa mattina cominciamo alcuni esami, per cui abbiamo il tempo assai ristretto”), Paolo Lazari a Parma (felice compimento delle sue apostoliche fatiche in quella ns chiesa, lic. di recitare a Bologna anche il panegirico di S. Pellegrino), Clem. Zampi ai Servi (disp. dall’interv. al capitolo prov., accorda di trattenere colà le rogazioni, spoglio Bottacci con giustizia e prudenza), Paolo M. Martini a Todi (prevenuto contro Vinc. Araldi, se fosse fatto priore, lo esorta a regolarsi da religioso).