Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


Pagina 79 di 300       

%



     Al P. Giannangelo Buscaglia, vicario del s. offizio, a Pergola, il 13 chiarisce non esser di propria pertinenza volendo P. Domenichelli divenire pro-vicario, né per il titolo di maestro possiamo accordare il nostro assenso, essendo inclinati, è vero, per giovare a tutti nelle religiose loro occorrenze, ma sempre a termini di giustizia, ed in vantaggio dell’Ordine. “Il merito è ciò che distingue, e non i titoli, onde si attenga al primo”. (120)

     Drammatica è la seguente del 16 al P. Agostino Casotti rimasto bloccato a Traù: “Con vivo rammarico sentiamo … del flagello terribile della peste, che fa strage nella vicina Bosnia, e le conseguenti necess.e condizioni poste così dall’Italia come dal suo Paese, le impediscono di ritornare al suo destino”. È una cittadina marinara della Croazia, che nel 1997 verrà dichiarata patrimonio sotto la tutela dell’Unesco. Il 27 informa Dini “La peste a Traù, dove è P. Casotti, fa strage nella vicina Bosnia quindi non può venire”.

     Al P. Paolo Alessandro Piraccini a Cesena “E’ giunto in Roma l’Emo Braschi felicem.e, ed essendo stati a visitarlo, l’abbiamo trovato assai bene e soddisfattissimo dell’alloggio preso, mediante il preventivo avviso dato da lui, nel convento Nro di Sinigallia”. Si tratta del card. Romualdo Braschi Onesti, il nipote del Papa, figlio della sorella Giulia Francesca e del march. Girolamo Onesti, che nel 1804 accompagnerà Pio VII a Parigi, insieme a Caselli. Palazzo Braschi, a Cesena, sorge nei pressi della grossa mole del trecentesco santuario servita dell’Addolorata. Caselli il 27 loderà il priore di Senigallia Gio Angelo Scovoli. ”Con piacere abbiamo inteso dalla Sua 8 corr. come S.E. il Sig. Card. Nipote SS.mo abbia voluto onorare quel Nro conv.to con alloggiarvi e lo ringraziamo delle premure che si è date per servire un tanto soggetto”. Osserviamo l’appellativo che vien attribuito al porporato, scrivendo ad un religioso, di ‘Santissimo’, quale emanazione dello zio, ‘Sua Santità’, e della venerazione che lo accompagna.

* * *

(120) Il 13 ai PP. Dini (quest. della cantina per la mescita, eventuale tipo di porta, novizio Mezzogozzi, studio di morale, dopo la logica; P. lettor Casotti desiderato dai civitellesi), Nic. Longhi a Piacenza (prof.° Bignami ‘fede de vita et moribus’, ballottaz., accordiamo dimissoria a rich. dei provinc., ai quali devono far richiesta i sup. locali), Gio M. Centeneri a Faenza (apparati avuti in prestito da Dom. e Giac. Rivalta, chiarire riservat.), il 16 ai PP. Gio Evang. Pallotta a S.M.N. (cooperato alla pacificaz. nel conv. di Passignano, pat. di conf., fac. di pred. quar. nei soli gg. fest. non lontano, per incomb. scol.), Fil. Fabbrini a Spoleto (iscrizione, nuova facciata applaudita), Pell. Marazzani a Borgo S. D. (delegato con P. Gioannini nelle compravendite col sig. Corvi di Piacenza, raccomanda circospezione, faccia attenzione alla libertà concessagli, ci tenga informati, attenzione con l’architetto “che per piccole economie non si facciano sconciature”).