Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 6 agosto a S. Stefano in Alessandria son state fatte le ballottazzioni per l’ammissione del converso Filippo Scazzola al convento di Castellazzo, firmare dai PP. Giuseppe Majola partitario, Fortunato Novellone, Franc. M. Majola, Franc. M. Marazzani, Paolo Giuseppe Caselli, Gian Angelo Caselli, Gioachino Panizza, Gio Angelo M. Pellati priore. (100)

     A Guastalla Caselli riceve una lettera del 12 di un religioso di Borgo San Donnino, molto circostanziata, richiamatesi si decreti del concilio di Trento per l’erezione di monasteri e conventi, costituzione riportata dal Cherubino, tomo IV del suo Bollario, criticando il povero defunto Mazzasogni che volle ignorare ciò, non potendo assolutamente confidare nei privilegi apostolici di Giulio II e Paolo V perché revocati da Urbano VIII e da Innocenzo X, per la parte economica facendo riferimento al Formulario del Monacelli ed al Pignatelli, ma anche se per la traslazione confidassero nei privilegi di Clemente IV e di Sisto IV, costituz. Regimini Universalis Ecclesiae, avrebbero contro i decreti di Clemente VIII, Gregorio XV, Urbano VIII, Innocenzo X, per impedire ai PP. Eremitani di S. Agostino di passare da S. Rocco a S. Pietro, perciò lo mette in guardia, non giovando dire “è stato affisso l’Editto del Vescovo” dovendosi, in forza dei suddetti decreti, sentire prima i superiori locali. Espone tutto questo per la stima all’Ordine ed alla di lui persona. (101)

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(100) O.S.M., Saluzzo, Libro de’ Partiti, Ibid., in f. allegato, con altre firme, di Paolo Gius. Caselli, anche di Gio Ang. Caselli del 17 apr. 1771 e 29 dic. 1773.

(101) O.S.M., 17, Caselli.