Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Avendo avuto, il 1° giugno, l’incontro con il sovrano e, conseguentemente, tutte le licenze per la visita, può proseguire il viaggio per Piacenza, ma intanto scrive nuovamente a P. Mariani a Reggio. (89) Quindi il 3, salito in carrozza, vi arriva in serata: vi si tratterrà fino a tutto luglio.

     Il 6 da Piacenza scrive al P. Angelo M. Scovoli a Senigallia che mons. tesoriere di Roma ha chiesto alloggio per mons. Vergani e suo seguito, per la fiera, come l’anno scorso, ma avendo quattro francesi, bisogna verificare se ci sia posto, si consulti anche con sua eminenza e risponda direttamente. Al P. Angelo Bernasconi, che ha scritto da Passignano, a S.M. Nuova, sui disgraziati P. Paoletti e prof.° Curti, obbligar questi a scrivere al nunzio a Venezia, onde impetrare la replica della supposta, informandolo a parte. Ma sappia che per l’abuso del Nome di Dio (giuramento falso), potrebbe esser denunziato al tribunale dell’inquisizione. Ringrazia suor M. Giuseppa Pastorini, superiora nel real collegio delle mantellate a Guastalla, per l’invito suo e delle educande a visitare il convento. Con P. Dini torna sulla spinosa questione personale “Del P. Vittorio non sappiamo nulla. Se mai però è passato alla Patria, ci si dovrebbe scrivere, ed in tal caso non dispereremmo, che venisse persuaso a ritornare. Dio lo faccia”. (90)

     Avendo ricevuto una lettera dal proc. gen. Prosperi con accluse altre due, una del card. Corsini e l’altra di mons. tesoriere, la prima riguarda una memoria del P. Lottieri, che chiede a sua emin. la secolarizzazione ed un benefizio a Roma, la seconda per l’alloggio a Senigallia (l’antica ‘Sena Gallica’, con la poderosa rocca attribuita al Laurana, il palazzo che è stato dei duchi d’Urbino, il rinascimentale palazzetto Baviera, la chiesa di S. Martino con dipinti del Guercino e di Palma il giovine, famosa per la sua fiera, la maggiore del genere in Europa da quando, il secolo prima, le è stato concesso il porto franco). (91) Al cardinale conferma esser vero quanto esposto dal P. Carl’Antonio de Lottieri sull’origine della sua famiglia, sull’affiliazione al convento di Gradisca passato per ordine sovrano, unicamente per nuovi piani governativi, alla provincia del Tirolo, prima della separazione della Lombardia Austriaca, vivente ancora l’imperatrice Maria Teresa di gloriosa memoria, la quale ordinò che ai religiosi italiani, per far luogo a Gradisca a quelli tedeschi, si desse un’affiliazione nella Lombardia Austriaca, ma non avendo egli optato, ha dimorato prima ad Ancona, poi a Venezia e infine a Senigallia, ha 55 anni, affetto da podagra, alquanto leggero di testa e soggetto a riscaldarsi la fantasia, non ha mai infastidito, ma tenuto per carità, della sua leggerezza non manca darne saggio nella supplica, infatti a volte scrive lettere stravaganti. (92)

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(89) Circa i prof.i Beltrami per Parma e Muggetti, P. Giampietro Rossi, sentito il medico, vorrebbe rinunz. al noviz.

(90) Con Dini continua (P. Predieri, conti non resi, dispiace che per chieder consiglio abbia pubblicizzato fuori del chiostro, P. Gherardini sconta la pena in Toscana, occorre corrispondere per il mantenimento, poi alla Verna e altrove, di P. Simi, essendo Civitella più vicina, si informi, mons. vesc. di Bertinoro è tornato in diocesi?), ai PP. Bonfiglio Mariani priore a S.M. in Via (giovane per il coro, chieda a S. Marcello), Gius. Natali a S. Gior., (viaggio di P. Picchetto con altri, per economia), Vinc. Gaddini a Pesaro (per uno scolaro di giusta età).

(91) A Prosperi, per Senigallia, scritto a P. Scovoli, P. Campagna i bagni li faccia a Pisa o in patria, non a Lucca, cantore per S.M. in Via, non P. Castellani che trasferiremo né il bacc. Giannetti che il priore vorrebbe destinare compagno di ns Nipote (Aliora).

(92) Il 10 ai PP. Benizio Bottacci a S. Gius. (maneggi di P. Marchesini per invalidare la sua professione, prescriz. di Benedetto XIV), Gio Ang. Scazza a Forlì (pat. di priore a Piacenza, lo vedremo volentieri in lug.), Erc. Ant. Bonanomi a Milano (lieto se verrà, P. Borroni), Gaet. Ang. Mariani a Reggio (prof.i Beltrami e Muggetti, P. Bonfichi), il 12 ai PP. Gio Ang. Baudisson ad Asti (avvento al Castellazzo), Paolo Lazari ad Alessandria (annuale di Bologna, quar. e panegir. S. Fil. Benizi impegnativo, vi interviene il collegio dei teologi), Fil. Ottavio Grati a Cassine (quar. a S. Giov. a Racconigi, avvento al Castellazzo già assegn., ma annuale di Budrio, annuale per i Santi, religiosità nel vestire in viaggio), G.B. Morra a Torino (uno studente, P. Lazari), Luigi Ghersi a Torino (P. Podestà), Franc. Testafochi a Vignale (se fosse possibile vederlo a Piacenza, a Torino P. Lazari ozioso e scandaloso, fra case e persone di poco buon nome, si minacciano ricorsi all’emo arciv. e a S.E. il min. per farlo partire, frà Giacinto vorrebbe abbreviare il noviziato, Fil. Verandi di Savona), al sig. Paolo Ferrari ad Alessandria (P. Fil. Ferrari suo figlio, vac. in patria dopo 5 a., suoi buoni portamenti), il 13 ai PP. Bartol. Ballester a Genova (due mesi per andare da sua madre in Spagna, pericoli di mare in questa stagione), Fil. Bernardini ad Arezzo (concess. del tribun.), fil. Dini a Cesena (abito e cappuccio, rinunzia del priore di Civitella), il 17 ai PP. Am. Amati a Pesaro (conferma a priore), Fil. Vallaperta (P. Amati priore, affare della Garofola dato in ponenza al card. Carafa, potrà esser sbrigato alla prima congr. a fine giugno, avv. Zuccari e Dionisi), Dini (ricevuto dalla s. congr. de vesc. e reg. un grosso piego, costato a questa posta quasi una pezza di Spagna, con memoriali contro P. Simi di Franc. Paggi di Cesena, Gius. Sarti di Civitella e Geltr. Sarti ved. Magnani di Cesena, “cose che menarle puzzano”, contenti che P. Mellini abbia accett. la carica di vic.° priore e che P. Simi sia partito).