Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Il 17 dà la sveglia al P. Piermei che, avendo compiuto nella reggenza del collegio gandavense un intero sessennio ed essendo di provincia separata dal ‘Corpo della Religione’, dovrebbe togliere ogni motivo alle ciarle, che si fanno a Roma, essendo bene troncarle, percui lo esorta a venire a Bologna a ricoprire questa onorevole carica. Quella di postulatore “fu da Noi data fino dai p(rim)i g(iorni) dopo il Capitolo Gen. al Procurat. Gen. e quella di Annalista nel 1786 al P. Bertini” e vedremo di dargliela, quando ci vedremo in agosto a Bologna. Riscontra anche a Prosperi di aver ricevuto il grosso plico della congregaz. dei vescovi, commentando sarcasticamente “Riguarda tutto i miracoli operati dal P. M(ro) Simi in Civitella e Cesena”, vedrà di rispondere ad essa, tramite il primo ufficio di posta dello stato pontificio, per risparmiare sulla consegna di quel piego che costa altrettanto quanto levarlo. Lo avverte che scrive subito al P. Vallaperta per il disbrigo dell’affare della Garofola. Per Benevento, si è con ns. decreto ricevuto sotto l’immediata ns giurisdizione convento e famiglia, Monti priore, P. Cenerazzi, frà Gio Angelo Perotta converso oblato, si vedranno i libri dei conti, compiega l’ubbidienza per P. Alessio Castellani e conclude “Alla Sala del Protettore, dia pure a suo tempo p(er) parte nra la solita mancia di P(aol)i 6 che segnerà a Nro debito”. E’ infatti usanza, per sopperire alle spese degli uffici di chi ha rilevanti cariche nello stato pontificio, distribuire sostanziose regalìe. Questo è anche il motivo per cui non tutti possano aspirare a mettersi in vista, divenire cioè prelati, vescovi, cardinali, se non abbiano sostanze personali tali da fronteggiare tanti oneri. (93)

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(93) Il 20 ai PP. Paolo Mapelli a S. Fior. (recarsi a Roma dai parenti, differisca per il caldo), Ang. Tucci a Montecchio (faccia la sua funzione accademica senza aspettarci, non sapendo quando saremo lì), Fil. Vallaperta a Guastalla (P. Gio Ang. Boni non ha 12 anni di relig. ma 10. Venga ai primi di lug. per aprire la visita), Prosperi (questione P. Boni per divenir priore, per sanatoria, come già per P. Arrighi a Perugia), Gio Ang. Bernasconi a S.M.N. (due ubbid. per i giov. Noccorini a S. Fior. e Domenici lì, Paoletti, scomuniche ed irregolarità, minacce da provare giudizialmente, contro la vita sua o d’altri, continuazione del carcere, comunque “la prudenza è quella che deve regolar tutto”, convitto accordato a Spoleto al comm. Pacca, si regoli con prudenza), all’architetto Dom. Marcheselli a Reggio (compos. amich. quando saremo lì, nota spese di viaggio per la ch. di Borgo S. Donnino, istruzioni agli stuccatori).