Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Cognato di Giovanni, il gen. Pietro Panizzardi, che aveva sposato Rosina Piola Caselli: col. (1902), comand. in seconda la scuola d’applicazione di artiglieria e genio e dal 1906 il 3° artigl. da campagna, magg. gen. (1908), comand. l’artigl. a Mantova, quindi addetto all’ispettorato gen. d’artigl., ten. gen. (1913), in guerra comand. dell’artigl. della terza armata e per le azioni sul Carso ed a Gorizia ha avuto la croce di uff. dell’O.M.S. e la med. d’a., quindi nel 1917 passava a dirigere l’arsenale e nel 1925 gen. di c. d’a. nella riserva. Il fratello di questi, Alessandro Panizzardi, nel 1891 addetto militare a Parigi, col. (1896) comand. il 5° bers., magg. gen. (brigata Forli), ten. gen. (1909), comand. la div. di Napoli e dal 1911 l’ XI c. d’a.; quando era ten. col. si era occupato di un progetto sulla questione tunisina; (34) si era poi ritrovato, a Parigi, ad avere un ruolo quando si riprendeva a discutere, in tutta Europa, dell’affare Dreyfus, che in realtà si collocava nel quadro dell’annessione dell’Alsazia, caso del quale è rimasto famoso il J’accuse di Emile Zola, (35) argomento ripreso anche da Oscar Wilde, che aveva potuto approfondirlo attraverso Carlo Blacker, confidente di Alessandro Panizzardi, avendo quest’ultimo collaborato con il collega tedesco Maximilien von Schwartzkoppen ma, inascoltato in Francia, era arrivato ad interessare il re d’Italia perché scrivesse all’imperatore di Germania, per approfondire le responsabilità di Esterhazy e poter render quindi giustizia a Dreyfus. Lasciamo da parte gli intrighi politico-militari, per rivolgere la nostra attenzione al prefetto Carlo Panizzardi il quale accoglieva, l’8 agosto 1913, il giovane aviatore barese Cesare Suglia che, subito dopo aver partecipato alla guerra di Libia, a tappe, aveva compiuto un volo da Torino a Bari di 1220 km., un vero primato per l’epoca, come è ben documentato; nel maggio 1915 il famoso gen. Paolo Spingardi, comand. il c. d’a. di Milano, veniva rimosso, insieme al prefetto Panizzardi, per non aver adottato adeguate misure a tutela dell’ordine pubblico, in occasione della scesa in piazza degli interventisti: evidentemente, il patriottismo era risultato maggiore delle aspettative. In questa sede possiamo ricordare anche mons. Camillo Panizzardi, ordinario militare d’Italia, autore di un libro su san Leonardo Murialdo. Un Panizzardi era stato medico militare nel risorgimento.

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(34) ) Enrico SERRA, La questione tunisina da Crispi a Rudinì, Giuffré, Milano, 1967.

(35) ) Emile Zola era di padre italiano.