Paolo Orlando
L'Archeologia e l'Ingegneria moderna per il Porto di Ostia


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     Sua Maestà Vittorio Emanuele III°, primo soldato d'Italia, appena tornato dai campi della guerra vittoriosa, il 30 dicembre 1918 iniziò la prima opera di pace, la ferrovia elettrica Roma-Ostia Nuova, che fu pure la prima opera intenzionale di Roma marittima. Il Sovrano si degnò in seguito di iniziare tutte le altre opere comprese nel complesso ed organico programma della redenzione marittima, ed economica della Capitale.
     Oggi, mentre la Nazione vede dopo otto anni di ansie gradualmente realizzati per sapiente energia di governo i vantaggi politici ed economici della pace, formulo il voto ardentissimo che prossimamente S.M. Vittorio Emanuele III° veda finalmente perfetta l'opera conclusiva che volle iniziare nell'anno 1920, e che alla Sua austera presenza siano accolte dalla bandiera italiana quelle di tutte le nazioni civili, convenute nel porto dell'antica Roma risorto per volontà e per virtù degli italiani d'oggi.
     Auguro che S.E. Mussolini, la cui politica realistica e positiva ha rinnovata la Patria nostra e rialzatone il rispetto ed il prestigio all'estero, voglia, come già fece per la ferrovia congiungente Roma alla spiaggia di Ostia, apportare l'appoggio del Governo alla realizzazione della grande opera.
     Possa fra qualche anno il Ministro della Marina non più passare in rassegna le forze navali della Nazione, schierate alla fonda davanti all'aperta spiaggia di Ostia, ma sicuramente ormeggiate nel porto della Capitale.
     Allora i volenterosi miei sforzi di quaranta anni di appassionata fatica avranno ricevuto sufficiente soddisfazione dal conseguito buon fine e dall'utile impiego della vita per il bene della Patria immortale.

     Roma, 10 gennaio 1927
     Paolo Orlando