Paolo Orlando
L'Archeologia e l'Ingegneria moderna per il Porto di Ostia


Pagina 10 di 18       

%


* * *

     E' stata dunque base essenziale dello studio del progetto del porto la determinazione del punto della costa più vicina a Roma ove impiantarlo nelle migliori condizioni per la sua conservazione e pei suoi futuri ampliamenti.
     La grande corrente del Golfo del Messico, attraversato l'Atlantico, entra con un suo ramo in Mediterraneo e lo costeggia dal Marocco verso nord, generando lungo la costa tirrena una tenuissima corrente, alla quale si aggiunge quella assai più poderosa e veloce generata dai venti regnanti, cioè quelli del terzo quadrante della rosa dei venti. Perciò le limacciose acque del Tevere, uscite in mare, sono fatte ripiegare verso nord sino oltre Palidoro. A controllare questo naturale fenomeno basta la semplice osservazione, recandosi sul faro dell'Isola Sacra a vedere come le torbide acque del Fiume, entrate in mare, ripiegano lungo la costa a destra a perdita d'occhio, mentre sulla sinistra lo specchio d'acqua davanti alla spiaggia di Ostia e di Laurento è limpido. Altra prova visibile sono gli oggetti trasportati dal Tevere che il mare rigetta sulla spiaggia a destra, mentre non si trovano su quella di sinistra.
     Il fenomeno fu confermato da lunghe mie esperienze eseguite con un modello attivo, e rilevato anche su alcune carte idrografiche delle foci del Tevere del 17° secolo.
     Si spiega così perchè lungo la spiaggia ostiense e laurentina troviamo frequentissimi avanzi di ville, di un palazzo imperiale e di terme pubbliche, mentre ne è priva la spiaggia a destra del Tevere. Molti degli avanzi di Laurento furono scoperti da S.M. la Regina Elena, che donò al Museo Nazionale una celebrata statua del Discobolo e grandiosi pavimenti in mosaico.