Paolo Orlando
L'Archeologia e l'Ingegneria moderna per il Porto di Ostia


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     Lo stesso può dirsi del porto di Claudio costruito alla foce del ramo minore del Tevere e sotto corrente della foce principale, soggetto perciò a tutti gli apporti del fiume.

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     Una delle cause, e forse la maggiore, che hanno ritardata il riscatto marittimo di Roma è stata la esistenza del Tevere, la quale ha dato la falsa illusione che Roma, per mezzo della navigazione del fiume, fosse collegata alla navigazione marina, mentre ciò non potrà mai essere per due semplicissime ragioni; prima perchè il fiume non avrà mai un tirante d'acqua superiore a m.2.50, insufficiente anche a piccoli piroscafi e velieri marini; seconda perchè il Tevere non sbocca in un grande porto ove la barca della navigazione fluviale, incapace di affacciarsi al mare, attracchi al fianco del piroscafo mercantile. La navigazione interna esiste nella Valle Padana perchè fa capo a Venezia; esiste nella Valle d'Arno perchè fa capo a Livorno, Potrà esistere nella Valle Tiberina, sino a Terni ed a Ponte S. Giovanni sotto Perugia, solo quando essa avrà il suo capo linea nel porto di Roma.
     Altra causa della difficoltà a risolvere il grande problema è stata la pessima fama ereditata dalla spiaggia romana per gli antichi insuccessi portuali. Certo non è facile opera costruire un porto in spiaggia sottile, ma non per questo deve ritenersi importuosa la nostra spiaggia, sol perchè i porti di Ostia e di Claudio non vi si mantennero sino a noi. Come ho spiegato, fu errata la loro posizione ed inevitabilmente neanche su spiaggie migliori quei porti avrebbero avuta lunga vita.