Paolo Orlando
L'Archeologia e l'Ingegneria moderna per il Porto di Ostia


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     L'archeologo Dante Vaglieri potè così iniziare un nuovo e lungo fortunatissimo periodo di scoperte, perchè in seguito ebbi io stesso la soddisfazione di rendere persuaso il Ministro del Tesoro, Francesco Tedesco, della grande importanza archeologica di Ostia e del dovere dello Stato di riprenderne con maggior mezzi gli scavi. Ne venne infatti lo stanziamento, sino allora mai accordato a nessuna stazione archeologica, di 700.000 lire. In quei tempi i lavori costavano poco e con quella somma cospicua, corrispondente a circa 3.000.000 delle attuali lire, il Vaglieri e poi il Paribeni poterono scoprire nuovi elementi d'investigazione della storia di Ostia e di Roma e preziosi esemplari di scultura, uno dei quali, la ben nota Vittoria di Ostia, costituisce l'emblema del nuovo rione marino.
     Ciò che più interessò il Comitato fu il completo sgombro della piazza rettangolare su cui s'innalza l'Anfiteatro di Adriano ed il Tempio a Cerere. Quella piazza è racchiusa su tre lati da grandi porticati sotto i quali si aprono le sedi delle varie corporazioni del commercio; quelle delle corporazioni dei calafati, dei carpentieri, degli onesti misuratori, dei facchini, della gente di mare, e le altre delle corporazioni degli armatori di tutti i porti coi quali allora Roma aveva rapporti commerciali. Le relative insegne illustrate si leggono ancora nei mosaici davanti alle singole porte, Quella borsa del lavoro e dei traffici marittimi era certo più organica e più completa della Piazzetta Banchi di Genova oggi il maggior porto del Mediterraneo.