Dott.ssa Paola Olivanti
Gli scavi di Ostia negli anni della “Pro Roma Marittima” (1907-1924)


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     Lo spirito organizzativo e, si direbbe oggi, imprenditoriale di Vaglieri emerge molto chiaramente da un episodio chiave della storia amministrativa della Direzione degli Scavi di Ostia Antica. La maggior parte delle energie finanziarie della Regia Soprintendenza romana erano assorbite dalle indagini archeologiche di Giacomo Boni al Foro e al Palatino. Era dunque evidente come l’esiguità dei finanziamenti non avrebbe mai consentito a Vaglieri la realizzazione di un progetto così impegnativo, ma l’archeologo seppe approfittare dei convergenti interessi su Ostia da parte della pubblica amministrazione e del Comitato Pro Roma Marittima, riuscendo a dare l’avvio ad un lungo e proficuo periodo di attività scientifica.
     Nei primi mesi del 1907 la Società Agricola Ravennate effettuò degli sterri in via della Fontana “per il recupero dei calcinacci” (probabilmente per usarli in operazioni di bonifica). Vaglieri fece effettuare un rilievo grafico e fotografico dell’area (4. DIA VIA DELLA FONTANA, 1907: foto antica e importante), edito poi in Notizie degli Scavi del 1907, impostando fin dall’inizio quella puntuale corrispondenza tra documentazione scritta e visiva, che è una preziosa caratteristica del suo operato.
     Dal 1908 dunque, in base alla convenzione stabilita tra il Ministero dei Lavori Pubblici, il Ministero dell’Educazione Nazionale e il Comitato Nazionale “Pro Roma Marittima” presieduto da P. Orlando, finalizzata alle opere di arginatura del Tevere e al recupero della terra di risulta dello scavo per il colmamento del c.d. Fiume Morto e per i lavori della massicciata della strada, iniziò una regolare erogazione di fondi per le indagini nell’area archeologica ostiense.