Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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Grande Amm. Paolo Thaon di Revel Duca del Mare, dal Capo di S. M. della Marina Amm. Alfredo Acton e da me. Sparano a salve i cacciatorpediniere alla fonda nello specchio d'acqua dell'avamporto. La cerimonia, compiuta nell'ordine stabilito, è terminata alle 11. Alle 20 ho avuto da presiedere un banchetto offerto dall'Ente Autonomo ai Ministri e Sottosegretari che hanno più stretta relazione coll'Ente; ai deputati di Roma, al Sindaco, al Presidente della Provincia ed ai rappresentanti dei Soci del Comitato « Pro Roma Marittima ». Al mio breve discorso rispondono il Ministro ed il Sottosegretario ai Lavori Pubblici, il Sindaco ed altri. Parla per ultimo l'On. Carboni, il quale dice, fra altro, che non si può pensare alla veniente grandezza di Roma senza pensare al Comitato « Pro Roma Marittima ». Finalmente a mezzanotte termina la storica giornata incominciata la mattina alle quattro.

     16 Luglio 1920
     Per le migliorate condizioni del mercato del rame, il Consiglio di Amministrazione dell'Ente Autonomo delibera di concludere con la Società del Tecnomasio Italiano (Brown-Boveri) le trattative per la elettrificazione della ferrovia. Importo preventivato circa 12 milioni di lire.

     4 Agosto
     L'ispirazione di inaugurare d'urgenza i lavori del porto si è nelle conseguenze dimostrata provvidenziale. La visita delle opere eseguita dal Ministro dei Lavori Pubblici, poi le altre della Sottogiunta del Bilancio e dei rappresentanti della stampa; la memorabile cerimonia del 29 giugno, tutto ha influito a far decidere il Ministro dei Lavori a presentare alla Camera il disegno per la conversione in legge del decreto-legge istitutivo dell'Ente ed a fare persuasa la Giunta Generale del Bilancio. Però, un dopo l'altro succedevano i giorni senza che vedessi portato in discussione il disegno di legge e la Camera stava per prendere le vacanze. Ciò stante, avevo ieri invitati per oggi i deputati di Roma ad una riunione a Montercitorio. Nessuno è mancato: i socialisti, On. Della Seta ed On. Monici mi chiedono se mi dispiacerebbe una sola modificazione del decreto, cioè, che nel Consiglio d'Amministrazione dell'Ente Autonomo fosse ammessa una rappresentanza dei lavoratori. Ho risposto di sì, che mi dispiacerebbe la loro proposta, non potendo ammettere che, durante il fervore della rapida esecuzione delle opere e mentre si accentua la propaganda comunista, il Consiglio d'Amministrazione fosse occupato da questioni non esclusivamente attinenti al regolare procedere dei lavori. Se mai la proposta potrà essre presa in considerazione quando si tratterà del tranquillo esercizio delle opere compiute. Gli onorevoli deputati socialisti, molto ragionevoli, hanno aderito al mio parere. Assicurato così il favore di tutti gli intervenuti, è stato chiamato il Ministro dei Lavori Pubblici e fatto porre il disegno di legge in discussione della seduta del giorno 6.