Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     Il 2, giorno dei morti, è stata la giornata epica, risolutiva ed in cui si sono presentati al nostro Comando Supremo i parlamentari nemici ad implorare l'armistizio. Le nostre operazioni e le rapide avanzate oltre i vecchi confini non si sono arrestate se non alle 15 di oggi quando, accettate dal nemico le condizioni da noi imposte, è partito dal Comando Supremo l'ordine della cessazione delle ostilità. Il Paese è tutto in una fiamma di delirante patriottismo e Roma offre uno spettacolo inimmaginabile. Per incanto ogni finestra ha una bandiera; la popolazione è per le vie improvvisando dimostrazioni, cortei e processioni. É un generale tripudio, un'esaltazione della nostra vittoria che ha distrutto la più agguerrita potenza militare, liberati i nostri confini, le nostre province ancora da lei detenuti. Per la nostra vittoria, dovrà presto cedere anche l'esercito tedesco sulle altre fronti di guerra. Il voto dei nostri padri è compiuto: il tricolore garriva su Trento e Trieste ancor prima della cessazione delle ostilità.

     6 Novembre
     In rappresentanza del Sindaco firmo il contratto d'appalto del primo tronco della ferrovia.

     8 Novembre
     In conseguenza delle modificazioni apportate alle fondazioni della Basilica « Regina Pacis », risulta dai calcoli istituiti che la spesa si conterrà nel limite massimo acconsentito dal Padre Generale degli Agostiniani. Ne informo il Padre Generale e il Vescovo di Ostia. A prevenire nuovi indugi e incertezze nell'inizio della costruzione scrivo d'ufficio al Vescovo per ricordargli che col 31 dicembre scadrà la seconda proroga accordata e che altra non concederò.