Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     Pure nella mattinata ho avuta udienza speciale da S. S. Benedetto XV. Sono rimasto confuso dalla benevolenza colla quale mi ha accolto, alzandosi e porgendomi la mano. Ho trovato un uomo assai sveglio di mente, pratico e positivo in affari e di poche parole. Ho domandato a Sua Santità il contributo del Vaticano alla erezione della Basilica di Ostia Nuova, quasi dovuto, perchè le laute rendite della Diocesi di Ostia, ammontanti a circa annue lire 60.000, da quattro anni, cioè dalla morte del Cardinale Origlia, sono devolute al Vaticano. « Denari e santità metà della metà », mi ha ribattuto: le rendite di Ostia, provenienti dalla enfiteusi Aldobrandini, essere di molto diminuite dopo che la casa Aldobrandini, avvalendosi delle leggi del felicissimo Governo Italiano, aveva affrancato il canone cedendo al Vaticano un equivalente valore di rendita italiana del debito pubblico. L'incameramento delle rendite di Ostia essersi fatto per stabilire parità economica fra tutti i Vescovati. In ultimo mi ha assicurato il suo tangibile aiuto alla erezione della Chiesa, riservandosi di stabilirne la importanza quando gli Agostiniani gli presenteranno il progetto ed il preventivo di spesa, non intendendo impegnarsi sul vago, nè di essere il primo a contribuire: il primo e maggiore aiuto gli Agostiniani devono chiedere al loro Ordine. Richiestomi da Sua Santità quale aiuto avrebbe dato il Comune di Roma, ho risposto essere mia intenzione di fondare Ostia Nuova con due opere simboli di fede e di pietà: la Chiesa e l'Ospizio Marino. Essere questo già in costruzione per una spesa preventivata in lire 150.000. Purché la costruzione della Basilica fosse sollecitamente iniziata, io proporrei all'Amministrazione di concedere gratuitamente il terreno occorrente nel punto più elevato delle dune e già stabilito nel piano regolatore, perchè la chiesa sia in vista del mare. Il maggiore terreno che gli Agostiniani richiedessero per il loro convento ed annessi, come il maggiore terreno occorrente alla costruzione del nuovo palazzo del Vescovo, sarebbe valutato ad un prezzo di grande favore. Il Santo Padre ha osservato il terreno del lido niente rendere ora al Comune e quindi niente valere commercialmente. Si è però ricreduto, quando gli ho detto essere vero che il terreno era stato acquistato a lire 0,0375 al metro quadrato, ma che il Comune, proprio in questo momento, vi stava spendendo lire 800.000 per la prima messa in valore di una non grande zona della sua proprietà marina e che dovrà tra breve spendere somme di gran lunga superiori per lo sviluppo del piano regolatore, per l'acqua potabile, per la fognatura, per la distribuzione di energia elettrica e per tutti gli altri servizi pubblici.