Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     2 Luglio
     Visito la Commissione Speciale del Ministero dei Lavori Pubblici per lo studio degli elementi tecnici informativi di un disegno di legge relativo alle comunicazioni di Roma col mare da presentarsi alla Camera in novembre. É composto dal conte Cozza, Ingegnere Capo dell'Ufficio di Roma del Genio Civile, dall'Ispettore Superiore Ing. Maganzini e dall'Ing. Giovanni Rossi. Sono ben disposti per Roma porto di mare e fornisco loro dati e documenti richiestimi.
     Alla sede del Comitato « Pro Roma Marittima » ho una riunione coi Soci Consiglieri della Camera di Commercio ed Arti. Dimostro la necessità che la Camera dia segni di vita chiedendo sia ormai affrontata la questione di Roma porto di mare. Dico della visita fatta stamani al loro Presidente, a parole favorevole, ma indeciso nell'azione e postergatore, e che ho cercato di incoraggiare prospettandogli il recente esempio della Camera di Commercio di Milano, che ha domandata la concessione per rendere navigabile il Pò sino a Venezia, impresa ben più ampia e costosa di quella per Roma porto di mare. Dopo lunghe discussioni e molte spiegazioni gli intervenuti hanno formulata, sottoscritta e spedita la domanda al loro Presidente perchè la questione sia portata all'ordine del giorno della prossima riunione della Camera.
     Vari tecnici, prima increduli, ora, dopo che è stata ammessa la penetrazione sotterranea della ferrovia, si affrettano a presentare nuovi progetti, i quali altro risultato non ottengono se non far nascere dubbi e intralciare l'istruttoria del progetto del Comune già approvato dai Ministeri interessati. Stasera ho voluto assistere alla Società degli Ingegneri alla conferenza di uno di questi progettisti. Chiamato in causa, ho detto chiaramente il mio pensiero.