Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     Oltre agli errati concetti tecnici dell'Ufficio Comunale, va notata l'inesplicabile rinuncia delle facili e larghe espropriazioni, per le opere di Roma marittima, concesse dalle leggi 1907 e 1908 (Provvedimenti per la cittą di Roma), per attraversare invece con la ferrovia terreni tra Roma ed il mare non vincolati dalle dette leggi.

     25 Maggio
     Chiedo al Sindaco la consegna del terreno da anni promesso in cessione ai soci del Comitato « Pro Roma Marittima ». Mi risponde che per la fine del mese darą corso alla promessa. Gli suggerisco, per il caso non concludesse le trattative in corso per la costruzione della ferrovia, di proporre al Governo la costituzione di una societą nazionale con partecipazione del Comune e dello Stato, ma con maggioranza di questo. Gli č piaciuta l'idea.

     31 Maggio
     Riunione del Consiglio Comunale. Vengono da me Montemartini, Salvarezza e Lusignoli. L'Amministrazione si trova imbrogliata perchč, dopo di aver trattati per otto mesi colla Ditta Ercole Antico e C., appaltatrice dell'acquedotto Pugliese, sopra il tracciato che andava a finire dentro le tenute reali di Castel Porziano e di Castel Fusano, riconosce ora di dover adottare il tracciato da me invano consigliato fin dai primi tempi.

     2 Giugno
     Inizio gli atti per fare impiantare il telegrafo ad Ostia Castello ed innalzare dalla terza alla seconda classe quell'ufficio postale.

     7 Giugno
     Dopo uno dei tanti nostri discordi colloqui, l'On. Sindaco mi accomiata dichiarando che se qualche cosa sarą fatto, sarą tutto dovuto a me, alla mia tenacia, preveggenza, al mio disinteresse.